Parola chiave: congiunti. Se nelle prime settimane di emergenza da Covid19, gli italiani hanno dovuto familiarizzare con i sempre più frequenti decreti governativi e le sigle relative ai dispositivi di prevenzione del contagio, all’indomani della conferenza stampa del Presidente del Consiglio circa l’avvio della cosiddetta Fase 2, sembra essere questo, infatti, il nuovo termine del giorno.
E se già in tanti pregustano le prossime visite ai parenti, nei limiti imposti della normativa, tantissimi sono coloro che alimentano il dibattito su cosa si debba realmente intendere con questa accezione. In prima linea i baresi che, a partire dalla serata di ieri, hanno affollato la bacheca del profilo Facebook del sindaco Decaro con richieste di precisazioni. A preoccupare gli utenti sembra essere, in particolar modo, la gestione dei rapporti di “parentela allargata” ed estesa, ad esempio, a compagni e compagne, fidanzati e fidanzate.
“Chi non è spostato e non convive con il proprio partner, non ha le stesse esigenze delle persone congiunte? – scrive una ragazza, che prosegue nel manifestare la sua preoccupazione e contrarietà – Mi sembra assurdo che due persone legate da anni, che non vivono sotto lo stesso tetto, che non sono unite dal matrimonio o che non abbiano figli, non possano vedersi”. Parole che trovano subito eco nella richiesta di un altro utente, che chiede al primo cittadino di Bari cosa si deve intendere, esattamente, con il termine ‘congiunto’: “c’è gente che condivide anche figli eppure non è sposato e, così, non può spostarsi perché non è una moglie o un marito agli occhi dello Stato – racconta – Non esistono solo mariti e mogli, ma anche compagni di vita”.
Tante, ancora, le richieste di chiarimento in questo senso, a cui si aggiunge chi, per andare a far visita al proprio fidanzato, avrebbe necessità anche di spostarsi da un comune ad un altro. Domande ancora aperte e che vengono rivolte direttamente al sindaco di Bari, per qualcuno “l’unica persona che ispira fiducia”.
(Foto: Ansa)