Ostetriche online per aiutare le donne a diventare mamme e, dopo il parto, ad affrontare la vita assieme ai neonati. In tempi in cui bisogna fare di necessità virtù, l’Ordine Provinciale delle Ostetriche di Bari e BT ha pensato di aggirare l’ostacolo della distanza fisica – e dell’impossibilità di frequentare i consultori – con la tecnologia.
Così è nata l’idea di dotare le ostetriche della ASL di Bari di videocamere, mutuando un modello già avviato su base volontaria, per poter accompagnare le donne in una fase così delicata. Tra le possibilità offerte, oltre al flusso informativo, il controllo dello stato fisiologico della gravidanza, il corso di preparazione al parto, informazioni pratiche per il ricovero in Ospedale, ma anche assistenza per contrastare il fenomeno dell’aumento della violenza domestica e affrontare le depressioni puerperali.
La distribuzione delle webcam, con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, è partita in questi giorni e riguarderà 18 Consultori Familiari distribuiti nei 12 Distretti Socio Sanitari: Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Bitonto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cassano, Molfetta, Noicattaro, Putignano, Rutigliano, San Paolo, Santo Spirito, Toritto, Triggiano, Modugno, Bari Picone e Bari Murat.
«Abbiamo offerto un supporto concreto alle ostetriche che hanno aderito volontariamente all’iniziativa – spiega Domenica De Tommaso, presidente dell’Ordine interprovinciale delle ostetriche –. L’obiettivo è duplice, da un lato migliorare il lavoro delle nostre iscritte, dall’altro sostenere le donne sia in gravidanza sia nel momento del rientro a casa dopo il parto. La novità è che queste consulenze vengono eseguite in videoconferenza, perché riteniamo che l’ascolto e il contatto visivo tra ostetrica e donna, il guardarsi negli occhi, poter fare prevenzione, dare informazioni e consigli pratici, ad esempio sull’allattamento, offrano una qualità del contatto molto più ricca di una semplice consulenza telefonica. In questo percorso virtuoso abbiamo incontrato il sostegno delle Società Scientifiche, il favore delle ostetriche e della Direzione Generale ASL Bari».
Ora non resta che incontrare, sia pure online, le neomamme e le future mamme. Fondamentale sarà l’esperienza già maturata nel Distretto Socio Sanitario 2 di Ruvo di Puglia-Terlizzi-Corato, dove in passato è stato sperimentato con successo l’uso della videoconferenza per affrontare la fase dell’uscita dall’Ospedale e del rientro a casa, in particolare per gestire i rischi di depressione post-partum. «Esperienza preziosa – rimarca De Tommaso – che torna utile in un momento in cui non si può uscire di casa e le ostetriche sono chiamate a esprimere le proprie competenze in maniera nuova. Il supporto online – aggiunge – è uno strumento fondamentale anche per l’individuazione di possibili disagi femminili, quindi con una valenza sanitaria e insieme sociale. Vedere e incontrare l’ostetrica aiuterà le donne e il contesto familiare a scaricare l’ansia, a rinforzare il rapporto di fiducia. Tutto questo è patrimonio professionale dell’ostetrica, una figura deputata a gestire la fisiologia della donna e a individuare le eventuali situazioni di disagio che richiedono l’intervento di altri professionisti, ginecologi, psicologi e assistenti sociali».
Insomma, le “ostetriche online” potranno sostenere la richiesta crescente delle utenti di trovare ascolto e, nello stesso tempo, saranno sempre più il “link” con una rete più ampia di servizi, anche grazie alla raccolta di dati legati alle prestazioni offerte, in modo da valutarne l’impatto.
Impegno professionale non disgiunto da iniziative di solidarietà. L’Ordine delle ostetriche sta distribuendo anche 700 dispositivi di protezione individuale FFP2 nei Punti Nascita della ASL Bari e, il prossimo 5 maggio in occasione della Festa Internazionale dell’Ostetrica, donerà a ciascuno di questi una pigotta dell’Unicef: «Simboli tangibili – aggiunge De Tommaso – per restare fedeli al nostro slogan: “Con i corpi a giusta distanza e con i cuori più vicini che si può!”».
Per il Direttore Generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce, l’iniziativa dell’Ordine interprovinciale delle ostetriche «è un altro buon esempio – spiega -, tra gli altri che in questo periodo l’azienda sanitaria sta mettendo in campo, di come sia possibile trasformare le limitazioni dettate dall’emergenza in opportunità. Stiamo adottando nuove metodologie di lavoro, strumenti e tecnologie che ci consentono non solo di esplorare con successo modalità diverse e innovative di offrire prestazioni sanitarie, ma che stanno permettendo ai nostri operatori, anche quelli impegnati nella sanità territoriale, di mantenere il contatto umano con le persone. Ed è un fattore cruciale – conclude Sanguedolce – nella cura di un bisogno primario come è la salute».