Quindici professori della facoltà di Medicina di Bari, tra i quali il preside Loreto Gesualdo, e del Policlinico hanno redatto e firmato una lettera in risposta alla disposizione del professore Pierluigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force regionale, che ha bloccato l’esecuzione dei tamponi sul personale sanitario degli ospedali pugliesi. I test a tappeto erano partiti al Policlinico di Bari e nella Bat, ma la Regione ha disposto la sospensione ritenendoli inutili e persino controproducenti.
Secondo la facoltà di Medicina, invece, “la procedura adottata dal Policlinico di Bari sugli operatori sanitari” deve “proseguire al fine del raggiungimento degli obiettivi. Inoltre – evidenziano – lo screening degli operatori sanitari, oltre a tutelare gli stessi, rappresenta una forma di garanzia a tutela della salute di tutti i pazienti, soprattutto i più fragili che sono esposti alle gravi conseguenze dell’infezione”.
Tra i firmatari della lettera, oltre a Gesualdo, ci sono anche il consigliere del Rettore per la Sanità, il professore Angelo Vacca, il primario di Igiene, Michele Quarto, la professoressa Maria Chironna, responsabile del laboratorio di Biologia molecolare, il direttore della Scuola di specializzazione in Medicina del Lavoro, il professore Luigi Vimercati e il primario del dipartimento dell’Emergenza e dei trapianti di organi, il professore Francesco Giorgino. “Dalle prime fasi della pandemia – spiegano nella lettera – non è mai stata esclusa la possibilità di trasmissione del virus da soggetti asintomatici. Recenti studi epidemiologici condotti in 375 città cinesi, tra il 10 gennaio e il 23 gennaio 2020, mostrano che circa l’86% dei casi era “non documentato”, ovvero asintomatico o paucisintomatico e si è ipotizzato che tali “positivi invisibili” siano stati verosimilmente responsabili di circa l’80% di ulteriori contagi”.