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Coronavirus, boom di truffe online anche in Puglia. La polizia postale: “Verificare con attenzione”

Pubblicato da: redazione | Gio, 23 Aprile 2020 - 06:30

Si moltiplicano le truffe online durante l’emergenza sanitaria a Bari come nel resto d’Italia. Falsi siti di videoconferenza, avvisi fake sugli account Amazon, squilli senza risposta da numeri esteri, vendita ingannevole delle mascherine. La polizia postale invita, ancora una volta, a verificare con la massima attenzione l’autenticità di tutti gli spazi web, prima di inserire qualsiasi dato personale e riservato.

Nelle ultime settimane la polizia postale ha diffuso sui social network un lungo elenco di annunci ingannevoli che approfittano dell’allerta pandemia da coronavirus. Nel corso delle attività di monitoraggio e di alcune segnalazioni, gli agenti del web hanno riscontrato la presenza di numerosi siti internet contenenti la parola “ZOOM”. “Trattasi di siti che simulano falsamente la nota piattaforma di videoconferenza, in questo periodo particolarmente utilizzata per comunicazioni private, per scopi lavorativi come pure per la didattica a distanza. I falsi siti ZOOM sono in realtà appositamente creati da abili truffatori per rubare, attraverso phishing, i dati personali ed i risparmi di ignari utenti”.

Un altro messaggio truffa riguarda gli iscritti ad Amazon. “Il tuo account è stato bloccato!!!”, è il messaggio contenuto in una falsa email del gigante di e-commerce che informa l’utente di un inesistente blocco avvenuto sul proprio account. Con quel link l’utente viene indotto ad inserire le proprie credenziali di accesso, dati personali ed i codici bancari, che finiscono così nelle mani dei cyber-criminali.

C’è chi truffa persino i cittadini che necessitano di mascherine in piena emergenza. La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Mantova, nell’ambito delle attività attraverso il portale del Commissariato di ps online, è riuscita a risalire a un 34enne di Civitavecchia e a una carta di credito ricaricabile – collegata a un conto corrente postale – utilizzata dal truffatore per ricevere i pagamenti. Infine, il caso più recente riguarda gli sms. Da Bari segnalano una vendita ingannevole potenziale: “Ciao, il tuo pacco è stato trattenuto al Terminal 1 a causa delle spese mancanti. Conferma la consegna”.

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