Un doppio trapianto di reni è stato eseguito in sicurezza al Policlinico di Bari dove si continua a operare anche fuori dai reparti coinvolti nell’emergenza Covid-19. Sabato scorso due trapianti hanno permesso di salvare due vite, una a Bari e l’altra a Palermo.
Il Centro Regionale Trapianti ha messo in moto la macchina organizzativa effettuando un prelievo multiorgano (fegato e reni) all’Ospedale Panico di Tricase, rispettando i protocolli di sicurezza per evitare il contagio da Sars-Cov-2. Al Policlinico di Bari è stato
effettuato il trapianto di entrambi i reni su una donna di 64 anni di Bari, mentre il fegato è stato donato per il trapianto all’Ismett di Palermo.
Il trapianto di reni è stato eseguito dall’equipe del prof. Michele Battaglia presso le cliniche chirurgiche del padiglione Rubino. L’idoneità degli organi è stata certificata dall’anatomia patologica dell’ospedale ‘Panico’ che ha eseguito anche i tamponi orofaringei e il prelievo BAL per escludere infezione da virus SARS-Cov-2 nel donatore, un uomo di 75 anni deceduto. Ed un tampone è stato eseguito anche su ricevente di rene, una donna di 64 anni di Bari. “La struttura a padiglioni del Policlinico di Bari – spiega il direttore generale Giovanni Migliore – ci ha consentito di separare il Covid hospital dagli altri reparti, distinguendo i percorsi di accesso e riducendo i rischi di contagio. Questo permette ai professionisti del nostro ospedale di continuare ad assicurare interventi di elevata specializzazione come i trapianti”.
“Dobbiamo continuare a sperare – conclude il coordinatore del Centro regionale trapianti, prof. Loreto Gesualdo – Un grazie di vero cuore va a tutte le donne e tutti gli uomini della nostra sanità che in questo momento di emergenza nazionale sono riusciti a dare il meglio di loro stessi. Ringrazio il prof. Michele Battaglia per la sua grande
professionalità di chirurgo. Un grazie speciale a Suor Margherita Bramato e al direttore Giovanni Migliore per aver messo a disposizione tutte le loro energie e i loro professionisti affinché questo intervento potesse essere eseguito in sicurezza”.
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