I sogni sono quelli che si sono infranti fin da subito. I sogni per la loro piccola attività, costruita con tanta fatica e sudore, risparmiando dove possibile per poter fare entrare qualcosa in cassa. Poi è arrivata la paura. Non solo per il contagio. La paura di non riuscire più a comprare da mangiare per i propri figli.
Abbiamo intervistato una piccola commerciante, che preferisce l’anonimato. “Non voglio pietà, solo che ci si renda conto di quanto sta accadendo alla nostra categoria”.
Da quando ha chiuso la sua attività?
“Ho chiuso da poco prima dell’ordinanza di Conte. Perché non si incassava nulla, non camminava più nessuno, non riuscivo neanche a coprire le 50 euro al giorno necessarie per pagare la luce ad esempio. Ma anche perché avevo paura, di essere contagiata e di contagiare. Non volevo avere la responsabilità di poter fare male a qualcuno”.
Come fa ad andare avanti?
“Siamo davvero in difficoltà. Tenete conto che molti di noi avevano consumato la poca liquidità a disposizione per acquistare i prodotti per esempio per la primavera. Prodotti che ora sono in negozio e probabilmente rimarranno anche invenduti. Non abbiamo quindi più liquidità per sopperire alle spese vive che ci servono per magiare. Io ho la fortuna di avere un sostegno dai miei genitori. Ma chi è completamente da solo come fa?”
Qual era il suo budget familiare?
“Il mio budget familiare era 15 giorni fa di 250 euro che erano i soldi che stavo mettendo da parte per affitto, commercialista. Arrivata la bolletta della luce ho dovuto pagarla. Perché se non la paghi ti staccano la luce e stando in casa h24 con bambini come si fa? Ora non mi resta nulla”.
Cosa ne pensa dei 600 euro promessi dal Governo?
“Per orgoglio non li prenderei, ma per miseria mi tocca prenderli, perché quelle 600 euro non serviranno per mangiare, ma quelle 600 euro serviranno quando riapriremo, per pagare tutte le spese, gli affitti, le bollette, l’iva. Una cifra quindi che lo Stato si riprenderà per pagare tasse e contributi”.
Come vede il suo futuro?
“I piccoli commercianti stanno vivendo male questo periodo. Tutti si chiedono se riapriranno. Quando si riaprirà la gente acquisterà di nuovo beni non di prima necessità? Finché si riattiva la vera economia la gente farà fatica. Come faremo? Il mio sogno è stato infranto. L’ho costruito un pezzettino alla volta, seminando poco alla volta: in tre anni ci ho creduto, sono nata da zero, e adesso non c’è più nulla. Mi sono pittata i muri per risparmiare, ho visto tutorial su internet per posizionare il pavimento. La mia attività l’ho creata come un bambino ed ora si sta sgretolando tra le mani”.
Cosa ha pensato quando ha visto quel video di quella piccola commerciante disperata?
“Mi sono rivista in quel video, ho pianto. Ho visto me all’apice della disperazione. Ero pronta a dividere il mio niente con quella persona. Molta gente che sa che sono un piccolo commerciante, dopo quel video, mi ha contattato per chiedere se stavo bene, se avevo bisogno di qualcosa. Spero che arrivino veri incentivi per la categoria. Il piccolo commerciante non vuole fare i milioni. Vuole solo mettere il piatto a tavola come lo mettono tutti”.