Mercati in crisi: si sono drasticamente ridotte le presenze tra le bancarelle e nei negozi, a causa dell’emergenza coronavirus. Circostanza che sta mandando in allarme i commercianti, che si ritrovano a non avere i soldi necessari neanche per il minimo sostentamento.
“C’è una gestione altalenante delle disposizioni che li riguardano direttamente e da una comunicazione che ha contribuito a generare confusione, incertezza e panico – si legge in una nota – Gli imprenditori in queste ore si stanno organizzando perché vogliono rispettare i provvedimenti annunciati nella notte dal Governo e per garantire vivibilità e servizio alle comunità in cui operano, ben consapevoli del ruolo sociale svolto e dei rischi sanitari in cui incorrono. È un dovere per la tutela della salute pubblica, prima ancora che delle stesse attività economiche, ma alcune disposizioni appaiono contraddittorie e altre risultano di difficile applicazione, come la regola che riversa sulle imprese l’onere di tenere i clienti alla distanza di un metro”
“Vanno estese le misure previste per le zone chiuse a tutto il territorio nazionale, aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le Regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese. Ci sarà modo per riflettere e discutere su quanto è accaduto, soprattutto nelle ultime ore – spiega Leo Carriera, direttore Confcommercio Bari Bat – ma questo è il momento della responsabilità e dello stare uniti come cittadini e come imprenditori”.