L’allarme Coronavirus piega anche il settore pallavolistico pugliese. Dopo l’annuncio, effettuato lo scorso 24 febbraio, dalla federazione Fipav Puglia, in merito alla sospensione delle attività, diverse sono le problematiche e i disagi emersi da parte delle associazioni pallavolistiche.
Nel dettaglio, molte società sportive, hanno voluto sottolineare quanto, questo provvedimento, vada a gravare sulle condizioni già precarie degli spazi per le attività agonistiche e non presenti sul territorio pugliese. Rimandare le gare di ogni categoria infatti significa dover rinunciare agli orari già prefissati in base ad accordi presi con le società appartenenti ad altre categorie sportive. Il recupero, che dovrà avvenire nelle settimane successive allo stop, vedrà, necessariamente, uno scombussolamento degli equilibri oltre all’esigenza di dover rinunciare a spazi dedicati agli allenamenti per poter disputare le gare ufficiali. Ma non è solo questo a preoccupare le società sportive, secondo alcuni infatti, non è in questo modo che si ferma l’eventuale diffusione del virus.
La federazione, nello specifico, con l’intento di monitorare l’evolversi della situazione legata al Coronavirus e in seguito alle istruzioni emanate nei giorni precedenti alla decisione dagli organi competenti, ha deciso di sospendere le attività di gara di ogni livello (campionati nazionali, regionali e territoriali), senza però porre uno stop momentaneo agli allenamenti, poiché effettuati a porte chiuse. Provvedimento diverso da quello della federazione pallavolistica italiana che obbligava alla sospensione totale solo nelle zone rosse del contagio, permettendo lo svolgimento di partite nelle altre regioni, sempre a porte chiuse. Dal primo marzo in poi dunque, in Puglia, tutte le attività riprenderanno regolarmente – alcune gare sono state infatti già confermate. La domanda che pongono i dirigenti alla federazione – anche sulla pagina ufficiale di quest’ultima è: “a che pro fermare le gare (ma non gli allenamenti) se, in ogni caso, i palazzetti delle manifestazioni sportive, soprattutto nel settore giovanile, sono già semi deserti di loro?”. La decisione infatti – stando a quanto dichiarato da diversi dirigenti sportivi – è considerata ridicola, poiché non solo crea disagi alle società e alla gestione degli spazi, ma – a detta degli stessi – non tutela neanche realmente dall’eventualità della diffusione.
Inoltre, sottolineano gli stessi, bloccare per una settimana la pallavolo pugliese, senza che ci siano stati effettivi provvedimenti da parte delle altre attività sportive – spesso più trafficate dalla tifoseria – o che siano state bloccate altre manifestazioni è una vera e propria ingiustizia. “Sabato avremmo dovuto giocare con la Serie C e la Prima Divisione al palazzetto dello sport di San Pio, ma non solo, durante la settimana e anche domenica, avremo avuto in totale una decina di partite circa che adesso dovremmo recuperare nelle prossime settimane cercando di incastrare a dovere tutti gli spazi degli allenamenti e delle partite che si sovrapporranno a quelle da recuperare – ha commentato uno dei dirigenti dell’associazione Europa che ha concluso – mentre noi società pallavolistiche siamo costrette a bloccarci in tutta la Puglia, fermando così anche il ritmo delle atlete, sabato, ad esempio, nel nostro palazzetto ci sarà una manifestazione che ospiterà oltre mille persone. Non ci sembra giusto questo provvedimento, soprattutto perché, a nostro parere, in una sola settimana, senza aver preso in considerazione tutte le categorie sportive, l’eventuale tutela dal virus non può essere effettiva”.