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No della Puglia a farmaci costosi e “griffati”: risparmiati 80 milioni di euro

Pubblicato da: redazione | Lun, 24 Febbraio 2020 - 18:30

La Regione Puglia ha risparmiato dal 2017 circa 80 milioni di euro incentivando l’uso dei farmaci equivalenti, contro invece quelli “griffati” o inutili. I dati sono stati presentati nel corso del convegno sul  rapporto OsMed su “L’uso dei farmaci in Italia”, che illustra i dati di consumo e di spesa dei medicinali in Italia e fornisce approfondimenti sul consumo dei farmaci per età e genere,  sulle differenze regionali e sulle categorie terapeutiche a maggiore prescrizione nell’anno di osservazione.

 “Abbiamo presentato – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano –  i grandi risultati che la Regione Puglia ha avuto nella riqualificazione della spesa farmaceutica. Immaginate che per venti anni la follia aveva consentito di spendere oltre la media nazionale quasi trecento milioni di euro l’anno di farmaci. Praticamente l’equivalente di due ospedali nuovi all’anno e con soldi che venivano buttati via in farmaci inutili e anzi, perfino pericolosi”.

“Mano a mano – ha detto ancora Emiliano –  con la collaborazione dei farmacisti, dei medici di famiglia e ospedalieri e dei nuovi farmacisti ospedalieri che abbiamo assunto, senza sanzioni o azioni brusche, abbiamo consentito a ciascuno di rieducarsi a modalità prescrittive più compatibili con la media nazionale e che ci consentono di utilizzare questi trecento milioni finora spesi in più, per l’assunzione di nuovo personale. Il motivo per il quale stiamo facendo tanti concorsi è che con i soldi che sprecavamo in farmaci inutili e pericolosi, stiamo assumendo personale e stiamo costruendo nuovi ospedali”.

Si è quindi registrata una drastica riduzione della spesa farmaceutica convenzionata (circa – 80 milioni dal 2017 ad oggi), quasi del tutto rientrata nel tetto di spesa del 7,96% stabilito dalla normativa nazionale. L’ultimo monitoraggio AIFA aggiornato  al mese di settembre 2019 evidenzia  uno scostamento minimo di 1,8 milioni di euro.

Si è puntato quindi ad incrementare l’utilizzo dei farmaci biosimilari e in generale delle scelte terapeutiche con miglior rapporto di costo/beneficio rivenienti dalle aggiudicazioni delle gare espletate nell’ultimo biennio dal Soggetto Aggregatore Regionale Innovapuglia (ad oggi sono circa 300 le convenzioni quadro sottoscritte con le Ditte Farmaceutiche aggiudicatarie), sebbene la spesa farmaceutica regionale per Acquisto diretto di medicinali risulti ancora oltre il tetto di spesa stabilito dalla normativa statale al 6,89% del FSR.

 

Ad esempio,  con riferimento ai farmaci a base del principio attivo Pegfilgrastim (impiegato nel trattamento delle neutropenie da chemioterapia), l’analisi dei dati effettuata tramite il sistema informativo regionale Edotto evidenzia che l’utilizzo del biosimilare in Puglia si attesta al 30% del consumo totale di tale farmaco mentre la media nazionale registra valori pari al 18,36 %. Tale riqualificazione di spesa ha consentito di registrare nel corso del 2019 una riduzione della spesa relativa a tali farmaci pari ad euro 1,6 milioni di euro.

Con riferimento ai farmaci a base del principio attivo Trastuzumab (impiegato nel trattamento dei tumori mammari o gastrointestinali), l’analisi dei dati effettuata tramite il sistema informativo regionale Edotto evidenzia che l’utilizzo del biosimilare in Puglia di attesta al 36% del consumo totale di tale farmaco mentre la media nazionale registra valori pari al 33 %. Tale riqualificazione di spesa ha consentito di registrare nel corso del 2019 una riduzione della spesa relativa a tali farmaci pari ad euro 7,2 milioni di euro;

Con riferimento ai farmaci a base del principio attivo Adalimumab (impiegato nel trattamento di patologie Reumatiche, Dermatologiche, gastroenterologiche ed oculistiche), l’analisi dei dati effettuata tramite il sistema informativo regionale Edotto evidenzia che l’utilizzo del biosimilare in Puglia di attesta al 12,2% del consumo totale di tale farmaco mentre la media nazionale registra valori pari al 44,2%. Tale riqualificazione di spesa ha consentito di registrare nel corso del 2019 una riduzione della spesa relativa a tali farmaci pari ad euro 5,5 milioni di euro.

 

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