“L’Anpi Lecce dev’essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per la democrazia”, bufera sulle parole del sindaco di Nardò, Pippi Mellone: il primo cittadino, vicino per sua stessa ammissione a Michele Emiliano, ieri ha pubblicato un post su facebook che ha provocato indignazione.
“Oggi, 10 febbraio – ha scritto – la comunità di Nardò rende onore ai martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Chi, ancora oggi, rifiuta di riconoscere le dimensioni di questa tragedia e reclama l’oblio per Norma Cossetto e tante altre vittime dei comunisti titini deve solo vergognarsi. Mi riferisco, in particolare, all’anonima Anpi Lecce, una sigla dietro la quale si nascondono uomini e donne fuori dal tempo e dalla civiltà. Oggi il Consiglio Comunale di Nardò ha onorato con un minuto di silenzio la memoria di questa tragedia mentre la fontana di piazza Castello è stata illuminata con i colori della bandiera. Onore all’Italia, onore a chi è morto nel nome della bandiera, onore a chi è stato ucciso solo perché italiano, onore a tutte le vittime dell’odio”.