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Bari, disegni osceni e petardi contro la scuola. La preside: “Siamo esausti”

Pubblicato da: Daniele Leuzzi | Gio, 30 Gennaio 2020 - 13:15

Gli alunni e tutto il personale del plesso San Francesco, uno dei plessi dell’Istituto comprensivo Japigia 1 Verga, sono stanchi dei continui atti di vandalismo di cui il plesso è oggetto quotidianamente.

Le scrive la preside Patrizia Rossini: “Assistiamo ogni giorno allo scempio che si fa dei muri esterni della scuola ad opera di un gruppo di vandali che sembra aver trovato la sua ragion d’essere nell’accanimento distruttivo degli stessi muri. A niente servono le denunce e le segnalazioni: più e più volte il muro è stato bucato, diremmo meglio sventrato con petardi, ricoperto di scritte ingiuriose e disegni osceni e più e più volte l’ufficio tecnico del Comune è intervenuto ripristinandolo. Ma sembra che sia diventato un appuntamento divertente. Appena il muro viene sistemato, il gruppo di balordi interviene”.

“Siamo esausti – continua Rossini – non è possibile combattere quotidianamente contro incivili che pensano di distruggere un bene così grande quale è la scuola, un luogo in cui i bambini vengono volentieri e in cui si punta anche alla bellezza estetica degli ambienti che diventano accattivanti per l’apprendimento. Il segno del degrado diventa l’affermazione di una identità che non può esistere nella bellezza di un semplice muro pulito. Tante volte ci si chiede il perché di questa pervicacia del male. L’idea di rendere la scuola un presidio sociale, un ente formativo non solo per gli alunni, ma rivolto a tutta la comunità comporta duro lavoro, sacrificio ed onestà. La nostra scuola questo lo ha sempre fatto: si è esposta, schierata ed ha ottenuto grandi successi, tangibili ed evidenti a livello regionale e nazionale. Lo fa anche questa volta, perché ancora non basta, perché ancora c’è tanto da lavorare, con l’aiuto di tutti. La scuola resiste, nonostante un profondo senso di frustrazione, a tutte le intemperie e resta presidio di Vita bella a dispetto di tutto e tutti”.

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