La Dda di Bari ha chiesto sette condanne alla pena di 20 anni di reclusione per altrettanti pregiudicati di Noicattaro e Adelfia (Bari) accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e detenzione di armi e munizionamento comuni e da guerra.
Stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Marco D’Agostino, gli imputati, pretendendo da un pregiudicato del posto il pagamento di 50mila euro per un debito di droga, la sera del 18 novembre 2018 avrebbero fatto irruzione in casa di un 21enne di Noci, nipote del debitore, e sotto la minaccia di armi lo avrebbero preso in ostaggio, incappucciato e portato in casa di uno di loro, dove lo avrebbero chiuso in uno sgabuzzino e legato ad una sedia. Lì il 21enne è stato trovato e liberato dai militari la mattina successiva. Agli imputati sono contestate anche due rapine aggravate avvenute la sera prima del sequestro di persona nella panetteria gestita dal padre e dallo zio del ragazzo e poi nell’abitazione del primo.
Nel primo episodio i due fratelli Locorotondo sarebbero stati picchiati con calci e pugni e derubati di due furgoni. Nel secondo il padre e la compagna 18enne della vittima sarebbero stati minacciati con un Kalashnikov, il padre anche colpito con il calcio dell’arma, allo scopo di derubare l’appartamento. Sarebbero però stati messi in fuga dai carabinieri, chiamati da un familiare, e cinque di loro arrestati in flagranza poco dopo. Si tratta dei fratelli Luigi e Nicola Annoscia, i fratelli Carmine e Cristofer Manzari e Pasquale Lorusso, tuttora in carcere. Le indagini hanno successivamente consentito l’identificazione degli altri due, Giuseppe Porcelli e Vittorio Rotondi. Il processo, che si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Antonella Cafagna, proseguirà il 28 aprile con le arringhe difensive.