La giunta ha approvato ieri il progetto che consentirà di censire gli esemplari di tartaruga acquatica americana presenti negli specchi d’acqua di parco 2 Giugno grazie alla collaborazione con il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari.
Si tratta di una attività prevista in attuazione di quanto stabilito nel decreto legislativo n. 230 del 15 dicembre 2017 (che recepisce il regolamento UE n. 1143/2014), per il quale è necessario gestire quelle specie esotiche la cui diffusione è dannosa per le nostre specie. Le tartarughe acquatiche americane rappresentano una minaccia per le tartarughe autoctone, in quanto la specie americana (nome scientifico: trachemys scripta) è tra le più invasive ed è ritenuta dagli studiosi tra le cause della diminuzione degli esemplari della tartaruga palustre europea (n.s: emys orbicularis).
La legge vieta la vendita e la diffusione di tali esemplari, e obbliga inoltre i detentori a identificarne il sesso, microchipparli, e separare i maschi dalla femmine per impedirne la riproduzione. Purtroppo, nel corso degli anni sono stati venduti moltissimi esemplari di tartarughe acquatiche americane, e si è diffusa l’abitudine di abbandonarle, una volta diventate adulte, negli specchi d’acqua del parco comunale 2 Giugno, dove si stima la presenza di circa 300 esemplari.
Il progetto, pertanto, darà modo all’amministrazione comunale di eseguire gli obblighi di legge, e cioè verificare a quali specie e sottospecie gli esemplari appartengano, ma anche di definirne il sesso, il numero complessivo, di separare i maschi dalle femmine e di conoscere lo stato di salute degli animali presenti. Tali operazioni sono preliminari e indispensabili per impedire la moltiplicazione della specie. Per questo il personale di Medicina veterinaria si occuperà di prelevare le tartarughe dai laghetti durante le operazioni di svuotamento realizzate da una ditta specializzata, di sottoporre gli animali ad esami clinici, di identificarli tramite l’applicazione di un microchip, di predisporre un apposito database e, infine, di separare le testuggini in base al genere, reimmettendole in specchi d’acqua differenti in modo tale impedirne la riproduzione. A tal fine, all’interno del parco 2 Giugno, o in un luogo diverso, sarà individuata un’area destinata ad accogliere per 48 ore gli esemplari prelevati per consentire lo svolgimento delle operazioni medico-veterinarie previste e all’identificazione, catalogazione e microchippatura dei singoli esemplari. Al termine del monitoraggio saranno posizionate delle barriere che impediscano ai cittadini di avvicinarsi agli specchi d’acqua per rilasciare altre tartarughe. Si stima che tutte le operazioni possano essere concluse nell’arco di un mese