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Modugno, addio al “bubbone” dopo 50 anni: la città si libera dell’ecomostro

Pubblicato da: redazione | Lun, 18 Novembre 2019 - 17:00

L’ecomostro di sei piani scompare definitivamente dall’orizzionte dei residenti del quartiere Cecilia. Conclusi oggi i lavori di demolizione dell’immobile tra via Ancona, via Pordenone e via Canne della Battaglia, la cui costruzione è rimasta incompiuta per 50 anni. Da sempre ridotto a uno scheletro, il palazzo costituiva un abuso edilizio rilevato dall’amministrazione Magrone e confermato dalla giustizia amministrativa.

I lavori di demolizione sono iniziati lo scorso 28 ottobre e si sono svolti mediante l’impiego di escavatori dotati di pinza demolitrice. Alla conclusione dei lavori seguirà la fase di riqualificazione dell’area che prevede la creazione di un’area a verde, il Parco della Legalità, in esecuzione di un progetto già messo a punto dal Comune di Modugno.

https://www.facebook.com/MagroneSindaco/videos/1410888939077579/

“Quando lo spazio pubblico viene sottratto all’abusivismo e riconsegnato alla collettività, è sempre un giorno di festa -commenta l’assessore regionale Alfonso Pisicchio –  Faccio i miei più sinceri complimenti all’amministrazione comunale di Modugno per aver cancellato, dopo ben 50 anni, un detrattore di bellezza. Sul quale, anche grazie a un finanziamento regionale sul recupero delle periferie e delle aree degradate, sorgerà un parco della legalità. Il Comune, a mio avviso, ha così pienamente interpretato e anticipato lo spirito del disegno di legge che ci apprestiamo ad esaminare in Consiglio regionale, dando una concreta possibilità agli enti locali nella valorizzazione e tutela dei territori. In una regione dove purtroppo sono ancora alti i tassi di abusivismo, occorre per questo siglare un patto civico tra Regione, Comuni e cittadini, al fine di evitare ulteriori scempi e usi scellerati delle risorse paesaggistiche e territoriali. E come Regione Puglia saremo sempre al fianco dei sindaci che vogliano davvero mettere in campo politiche tese alla ricucitura non solo urbanistica, ma soprattutto sociale”.

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