Effettuato un test condotto su tre pazienti, in cui si è “caricato” il sistema immunitario per renderlo più aggressivo contro due tipi di neoplasie, mieloma e sarcoma.
Autori dello studio sono i ricercatori dell’università della Pennsylvania, che lo presenteranno al prossimo meeting della American Society of Hematology. Due dei tre pazienti, spiega il New York Times, avevano un mieloma multiplo, un tumore del sangue, mentre l’altro un sarcoma, tutti in stadio avanzato.
I ricercatori hanno estratto le cellule T del sistema immunitario dai soggetti e le hanno trattate con il Crispr per ‘spegnere’ tre geni e rendere la risposta al tumore più aggressiva. Un’altra modifica del Dna, fatta invece in maniera tradizionale, ha indirizzato le cellule verso quelle tumorali.
Ai tre pazienti sono state poi infuse 100 milioni di queste cellule modificate, e il follow up più lungo è arrivato a sei mesi. “La buona notizia – spiega Edward Stadtmauer, l’autore principale – è che i pazienti sono ancora vivi. Finora la migliore risposta che abbiamo visto è che le malattie si sono stabilizzate. Le cellule si stanno comportando come speriamo, e non abbiamo visto effetti collaterali significativi. Questo è un primo passo molto importante, speriamo che sia l’inizio di una nuova generazione di cellule ingegnerizzate che possano aiutare in molte malattie e molti tumori differenti”.
Il prossimo passo, spiega il ricercatore, è di aumentare il numero di partecipanti al test almeno a 18, con pazienti con sarcomi, mielomi o melanomi. (ANSA).