Cinque giorni tra teatro, cinema, musica, arte, e letteratura per raccontare, commentare e riflettere su un periodo storico cruciale della storia del nostro Paese. È Bitalk, il festival «diffuso» che torna per la sua terza edizione da oggi fino al 3 novembre tra i più bei luoghi del cento storico di Bitonto (Bari), con un programma di eventi- per la maggior parte gratuiti- quest’anno dedicati al tema «dal ’68 agli anni di piombo».
Dalla contestazione studentesca allo sbarco sulla luna, dalla nascita del movimento femminista al dilagare della musica rock, dal culto di Che Guevara fino alla pop art consacrata dal genio di Andy Warhol, il decennio dal 1968 al 1978, rappresenta un’ondata rivoluzionaria e creativa che anche in Italia segna un cambiamento politico e sociale senza precedenti. In quest’ottica, Bitalk apre una finestra su un periodo tra i più controversi della storia italiana, sfociato in quegli anni tristemente noti come «anni di piombo», attraverso la testimonianza di personalità di spicco dello scenario culturale contemporaneo che li hanno vissuti, e gli scambi con il pubblico e le più giovani generazioni in un clima di grande informalità.
Gherardo Colombo, Vittorio Sgarbi, Pupi Avati, Omar Pedrini, Alessio Boni, Vauro Senesi, Giuliano Turone, Raf, Gianni Ciardo, Antonio Stornaiolo, Gabriella Labate, Cosimo Damiano Damato, Vladimiro Satta sono soltanto alcuni dei protagonisti del mondo dell’editoria, del cinema e della musica, invitati a riflettere, da angolazioni diverse, sul modo in cui l’espressione artistica e culturale è stata influenzata dai grandi cambiamenti sociali dell’Italia di quegli anni.