“Non è la prescrizione a determinare i ritardi del processo penale ma la scarsità di risorse e Bari ne è un esempio eloquente”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, durante l’incontro “Imputati per sempre” che si è tenuto oggi a Bari nell’ambito delle proteste organizzate dall’avvocatura in tutta Italia contro la riforma della prescrizione contenuta nella “Legge spazzacorrotti” che entrerà in vigore a gennaio.
«Questa è una protesta per la collettività – ha detto Stefanì -, in quanto non è tollerabile che un cittadino diventi imputato per sempre dopo una sentenza di primo grado, che sia favorevole o meno. Ognuno può essere imputato, quindi attenzione agli slogan propagandistici. L’avvocatura non può accettare questa previsione, perché nega i diritti fondamentali delle persone. Ô giusto punire i colpevoli, ma bisogna avere dei tempi certi. Adesso vanno cavalcati gli spiragli di rinvio di questa sciagurata previsione normativa, sollecitando il Ministero della Giustizia a varare una riforma strutturale del processo penale».
Per il presidente della Camera Penale di Bari, Guglielmo Starace, «questa disposizione è in forte contrasto con la norma costituzionale che individua nella ragionevole durata del processo un irrinunciabile principio di civiltà giuridica. Ci battiamo anche per le vittime dei reati, affinché ci sia la certezza di un processo e la certezza della sua fine in tempi ragionevoli. Imputati e vittime hanno il diritto di ricevere risposte veloci e certe dalla giustizia». Secondo Starace si tratta di un provvedimento che «sicuramente darà luogo a nuove pronunce della Consulta, come recentemente avvenuto per l’ergastolo ostativo» e ha annunciato per fine novembre un’altra manifestazione nazionale di protesta dopo questa settimana di astensione dalle udienze con una «maratona oratoria a Roma dove avvocati di tutta Italia si alterneranno sul palco con l’obiettivo di stimolare l’opinione pubblica e la politica ad una retromarcia rispetto a questa disastrosa riforma».