La Procura di Bari ha chiesto quattro condanne, due all’ergastolo e altre due a 16 anni e a 12 anni e 6 mesi di reclusione per i presunti assassini del 51enne Michele Amedeo, netturbino dell’Amiu, ucciso nel parcheggio dell’azienda nella zona industriale di Bari la sera del 25 aprile 2017.
Il pm della Dda di Bari che ha coordinato le indagini della Squadra Mobile, Marco D’Agostino, ha chiesto l’ergastolo per l’ex amante della vittima, l’imprenditrice di Cassano delle Murge (Bari) Vincenza Mariani, ritenuta la mandante, e per suo genero Giuseppe Baccellieri, ritenuto l’esecutore materiale, accusati di omicidio volontario premeditato, detenzione e porto di armi e ricettazione. La condanna a 16 anni di reclusione è stata chiesta per il pregiudicato, ritenuto vicino al clan Strisciuglio di Bari, ex dipendente del salottificio di proprietà della Mariani, Massimo Margheriti, che era alla guida dell’auto con a bordo il killer. La condanna a 12 anni e 6 mesi è stata chiesta dalla Procura per il pregiudicato Michele Costantino, reo confesso di aver collaborato al delitto fornendo ai sicari un’auto rubata e l’arma. Entrambi, attualmente collaboratori di giustizia, sono accusati di ‘concorso anomalò nel delitto, di aver avuto cioè la consapevolezza di partecipare ad un agguato senza la volontà di uccidere, pur accettandone il rischio. Stando all’ipotesi accusatoria, la donna avrebbe commissionato il delitto per punire l’ex amante della fine della loro relazione. Il processo si sta celebrando con il rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Marco Galesi. Si tornerà in aula per le arringhe difensive il 13 dicembre.