«Non è possibile che noi combattiamo per convincere le persone ad accettare le azioni di contenimento ed evitare a tutta la Puglia il tragico destino degli ulivi salentini, e l’assessore regionale Borraccino si presenta a portare il saluto della Regione e del presidente Emiliano a un convegno dove il dottor Marco Scortichini illustra la sua cura dei miracoli mai visti da alcuno». Lo dichiarano i consiglieri regionali di C-Entra il futuro Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia, commentando la partecipazione dell’assessore regionale Mino Borraccino a un convegno svoltosi a Monopoli, il 3 ottobre, sul tema «La tutela del patrimonio naturale dalla Xylella».
«Nulla da dire o obiettare sull’associazione che ha organizzato il convegno, che è libera di sondare il dibattito in corso sul flagello Xylella con chiunque lo ritenga opportuno», spiegano i sei consiglieri. «Abbiamo anzi notizia che si accingono a organizzare un nuovo incontro con coloro che parlano in virtù di prove scientifiche. Il problema – proseguono – è la presenza istituzionale della Regione Puglia, attraverso l’assessore Borraccino, in un appuntamento in cui il professor Scortichini obietta di fatto sull’attività della Regione e dei suoi bravi funzionari e celebra un metodo alternativo, la cosiddetta cura Scortichini, che non ha prodotto alcun risultato utile e che è stata reputata inefficace dal professor Roberto Bassi e dagli esperti del gruppo Seta Enrico Bucci, Roberto Defez e Donatello Sandroni».
«E tutto questo accade – rimarcano – nel periodo in cui molti di noi sono raccolti attorno ai funzionari regionali per difendere tutte le decisioni di contenimento del patogeno, che è ormai giunto nel territorio degli ulivi e dei trulli, grotte e mare». «In poche parole – concludono – c’è chi alla Regione prova a tutelare il paesaggio e la produzione agricola, limitando gli effetti del contagio e chi, senza contestare alcunché, porta il saluto grato della Regione per una cura che non cura nulla. Da ricovero».