Poi un passaggio sull’autonomia differenziata di stampo leghista: “Se autonomia rafforzata deve esserci, dev’essere preceduta dall’abolizione del criterio della spesa storica, paurosamente a favore del nord, sostituendola con la spesa standard per ottenere identici Lep, livelli essenziali delle prestazioni per ciascun cittadino. La sanità pugliese, per esempio, a parità di abitanti con l’Emilia Romagna ha 15mila dipendenti in meno e un budget annuale a disposizione inferiore, tra minor finanziamento dal Fondo Sanitario Nazionale e mobilità passiva che si deve pagare agli ospedali del nord, pari a quasi 900milioni di euro. E qualcuno si chiede come mai in Puglia, che pure sta costruendo cinque nuovi ospedali, centinaia di reparti e strutture territoriali nuove di zecca ed è così risalita nella graduatoria dell’efficienza e dei livelli essenziali di assistenza, ci siano ancora liste di attesa troppo lunghe. “E grazie” diciamo noi al sud! Come si fa a giocare in sette contro undici un intero campionato, tutti i campionati, anno dopo anno? Signor Presidente, siamo in battaglia qui in Puglia e possiamo vincere se potremo giocare undici contro undici, a parità di obiettivi e di risorse”.
Su Xylella dice: “È un mostro alieno arrivato in silenzio dal Sud America, a bordo di piante ornamentali che pur essendo considerate in letteratura piante ospiti, colpevolmente non erano sottoposte ad alcun controllo da parte dell’Unione Europea presso i varchi portuali e aeroportuali. La Puglia per anni non si è potuta accorgere del proliferare del batterio e non si è resa conto di ciò che stava accadendo, confondendo il disseccamento anomalo degli ulivi, con altre comuni malattie di questa pianta che però non rispondevano più alle cure. Quando nel 2013 l’intuizione degli scienziati dell’Università di Bari fece pensare alla xylella, quasi diecimila ettari di uliveti salentini erano stati già colpiti dalla malattia. Accolgo con soddisfazione la nomina di un ministro pugliese all’agricoltura al quale spiegheremo le motivazioni delle difficoltà di questo PSR che tanti conflitti ha generato tra studi professionali e confederazioni agricole”.
Immancabile un passaggio sul gasdotto Tap e Ilva: “La vicenda giudiziaria del gasdotto Tap sembra essere arrivata ad una svolta e vedremo quali saranno le conclusioni. Ma la resa sul sito prescelto la Puglia non può accettarla, continuando rispettosamente a dissentire in ossequio al nostro programma. Lo sviluppo economico e l’occupazione non possono arrivare a discapito del rispetto dell’ambiente e della salute umana. Il suo governo nasce con il mantra della decarbonizzazione, ed io lo ripeterò con voi all’infinito: a Taranto e Brindisi non si può proseguire come si era cominciato, ci deve essere un cambio radicale. Se la magistratura sequestra la gru e il pontile dove sono morti in modo identico a distanza di pochi anni due meravigliosi ragazzi, Francesco Zaccaria e Cosimo Massaro, e se l’altoforno 2 è stato sequestrato perché ancora oggi è nelle stesse condizioni per le quali provocò la morte di Alessandro Morricella e Giacomo Campo, la soluzione non può essere scaricare il carbone dell’Ilva al porto di Brindisi e portarlo a Taranto con migliaia di camion o aggiustare alla meno peggio una fabbrica vecchia e pericolosa. Questa sarebbe una pazzia. Noi pugliesi non siamo più disposti a morire per lavorare. Preferiamo vivere, sia pure con meno. Ricordo a tutti che non è la Regione a decidere il destino della fabbrica, che se non fosse mai esistita avrebbe, secondo me fatto la fortuna di Taranto. Questo potere spetta solo al Governo che ha scelto di mantenerla aperta perché ritenuta strategica. Se il governo decidesse di chiuderla in modo controllato e ridisegnando la destinazione industriale del sito, noi saremmo egualmente collaborativi”.
Capitolo rifiuti: “La percentuale di raccolta differenziata ad oggi è passata dal 30% del 2015 a circa il 55% del 2018. Stiamo per approvare il nuovo Piano dei Rifiuti concordandolo con l’Anci Puglia e attuando un forte ridimensionamento del ruolo dei privati nella gestione strategica del ciclo. Abbiamo varato e difeso davanti ai giudici ordinanze no-plastic a tutela del mare. Rispettare l’ambiente genera economia e ricchezza, basta leggere i dati sul turismo, che stiamo destagionalizzando, e che cresce ancora per il quarto anno consecutivo con numeri confermati anche dagli arrivi aeroportuali e portuali. Nel 2018 abbiamo avuto 4 milioni di arrivi (+18,4 rispetto al 2015), 15,1 milioni di presenze (+12,35 rispetto al 2015), 1 milione di arrivi e 3,5 milioni di presenze dall’estero (+42,8 e 32,8 sul 2015).Pil turistico stimato 9% al 2018 rispetto all’8,2 del 2015. In quindici anni Bari da “scippolandia” è diventata assieme alla Puglia intera, meta imperdibile del turismo mondiale per la più autorevole guida turistica del mondo, la Lonely Planet”.
Un passaggio sul mondo del lavoro: “L’occupazione pugliese è cresciuta rispetto al trimestre precedente di 3,2 punti (il tasso a gennaio-marzo era infatti di 44,6). Gli occupati della Puglia nel II trimestre 2019 hanno raggiunto il numero di 1.275.000, cioè 87mila in più rispetto al trimestre precedente (a marzo erano 1.188.000)”.