In soli 7 giorni in Puglia, dal 28 agosto ad oggi, si sono verificati da nord a sud della regione 11 nubifragi, 2 trombe d’aria, 1 tornado e 3 grandinate, con bruschi abbassamenti di temperatura e improvvisi shock termici. E’ quanto riferisce Coldiretti Puglia, sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD, rispetto all’ultima ondata di maltempo che ha investito l’intera regione.
“Il clima impazzito continua ad avere effetti disastrosi sul territorio e si abbatte su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica, secondo i dati ISPRA. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, mentre a pagare il conto economico più salato sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Nel dettaglio i nubifragi si sono verificati a Monte Sant’Angelo e a Foggia, a Ruvo e a Gravina di Puglia, a Martina Franca, a Francavilla Fontana, a Leverano, Lizzanello, Nardò, Galatina, Casarano e Ruffano, le 2 trombe d’aria a Ruvo di Puglia e a Nardò, il tornado a Galatina e le grandinate a Martina Franca, Castellaneta e Manduria, denuncia Coldiretti Puglia.
“A Francavilla Fontana è esondato il ‘canale reale’ in Contrada Fusi Pupini, di competenza del Consorzio di Bonifica Arneo – insiste il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis – allagando le campagne e arrecando gravi danni alle colture in atto. Alberi nei canali di scolo e canneti, tombini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di tecnici di Coldiretti. Gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica di cui in campagna si avverte una esigenza vitale sono evidenti sul territorio”, conclude De Miccolis.
I cambiamenti climatici – osserva la Coldiretti – impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono – conclude la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.