Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tar che pochi giorni fa aveva sospeso l’ordinanza “plastic free” della Regione Puglia, che prevede il divieto di impiego nei lidi balneari e nelle aree demaniali marittime di contenitori di plastica per alimenti, tra cui le bottiglie in PET, bicchieri e altri articoli monouso. Per il Tribunale amministrativo, l’applicazione della nuova Direttiva UE sulle plastiche monouso spettava allo Stato e non agli Enti Locali. Il Tar pugliese aveva quindi accolto il ricorso promosso dalle associazioni dei produttori di acque minerali e di sorgente (Mineracqua), dei produttori di bevande analcoliche (Assobibe), dei distributori specializzati nella distribuzione Food&Beverage nel canale Horeca (Italgrob) e della distribuzione automatica (Confida).
Oggi il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza, con un decreto con il quale evidenzia che i lidi balneari fanno parte delle aree demaniali e quindi sono sotto la giurisdizione della Regione Puglia. L’ordinanza – spiega inoltre il Consiglio di Stato – non intacca “la produzione e la distribuzione dei prodotti in plastica monouso ma si limita a disciplinarne l’uso nelle aree del demanio marittimo e nei locali aperti al pubblico con accesso diretto al demanio marittimo”.
Il primo ad annunciare il ribaltamento della sentenza è stato il parlamentare del Pd, Ubaldo Pagano. ” Approfitto per comunicare che il Consiglio di Stato con un Decreto “inaudita altera parte”, più che articolato, ha accolto l’istanza di misura cautelare proposta dalla Regione Puglia avverso l’ordinanza del Tar Puglia di sospensione dell’ordinanza balneare. Un caro saluto a tutti, soprattutto a quelli che avevano gioito perché la Regione Puglia aveva perso il ricorso al Tar”.
“Il giudice – dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – ha accolto in pieno le tesi difensive dell’avvocatura regionale , affermando che l’Ordinanza è stata emanata nel legittimo esercizio delle prerogative dell’Ente in materia di tutela del demanio costiero, avendo perseguito “indirettamente l’effetto di innalzare il livello minimo di tutela imposto dallo Stato in materia ambientale”. Non vi è alcun contrasto con la direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019, in quanto l’ordinanza regionale si limita a vietare l’uso di prodotti in plastica monouso nelle sole aree demaniali marittime e non incide, viceversa, sulla produzione e distribuzione di tali prodotti, cui si rivolge la disciplina europea. In sostanza la Regione ha legittimamente perseguito l’interesse pubblico di settore ad una ordinata, sicura, armonica e civile fruizione del demanio marittimo”.