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Auto “clonate” dai clan, in Puglia sequestrati 80 veicoli provenienti dall’estero

Pubblicato da: redazione | Gio, 1 Agosto 2019 - 16:30

Sempre più spesso la clonazione dei dati identificativi e l’alterazione dei documenti di circolazione consente alle organizzazioni criminali la re immissione sul mercato di veicoli di provenienza illecita perché provento di furto o anche di appropriazione indebita. Azioni delittuose il più delle volte sono portate a termine sul territorio nazionale ma di certo non meno significative sono quelle in cui l’approvvigionamento del veicolo avviene all’estero.

Moltissime le pratiche al vaglio degli investigatori dalle quali stanno emergendo tecniche truffaldine utilizzate dalle organizzazioni criminali. Il lavoro degli operatori delle squadre di Polizia Giudiziaria è altamente professionale, non si limita alla semplice verifica documentale ma ogni anomalia riguardante i dati identificativi viene sottoposta al vaglio di personale esperto per ulteriori accertamenti tecnici sul veicolo che con assoluta certezza riconducono alla sua reale identità.

Si tratta in gran parte di veicoli rubati o appropriati indebitamente in Italia o all’estero i cui dati identificativi vengono abilmente alterati ricalcando quelli di veicoli circolanti in altri Paesi, da cui solitamente provengono i documenti di circolazione utilizzati per l’immatricolazione. Altre volte invece, per rinnovare l’identità del veicolo, vengono utilizzati documenti rubati in bianco. Le pratiche truffaldine raffigurano il classico caso di un clone: una vettura circola contestualmente in due paesi, e organizzazioni criminali specializzate si occupano di tutto, dal procacciamento del veicolo all’alterazione dei dati, alla fornitura dei documenti per il restyling totale del veicolo. Talvolta invece un’unica organizzazione gestisce tutto il riciclaggio.

Nel 2017 di tutti i veicoli di provenienza estera immatricolati in Italia, il 44% proveniva dalla Germania, il 20%, dalla Spagna e circa il 10% dalla Francia. I tre paesi insieme rappresentavano il 74% delle pratiche di nazionalizzazione richieste in Italia. Nel 2018 invece il 43% proviene dalla Germania, il 27%dalla Spagna, il 10% dalla Francia incrementando la soglia delle immatricolazioni estere sino ad arrivare all’ 81%.
Dal 2017 al primo semestre 2018 il personale della Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia stradale “Puglia” ha controllato quasi  900 fascicoli per l’immatricolazione di veicoli provenienti dall’estero. Per 42 di essi si è proceduto al sequestro per irregolarità o incongruenze nella documentazione deposita agli atti. Sono stati inoltre sequestrati  43 veicoli e denunciate  11 persone per ricettazione, riciclaggio e utilizzo di falsa documentazione. Inoltre, giova aggiungere che nell’ambito di attività investigative, nello stesso periodo e per gli stessi reati,  351 persone sono state denunciate a piede libero e  4 persone arrestate.

Le truffe online

Spesso un prezzo all’apparenza conveniente, ma assai al di sotto di quello di mercato, invoglia ad acquistare l’autovettura da sempre agognata. Dietro queste offerte eccessivamente vantaggiose si potrebbero celare delle truffe, con il rischio di perdita dell’autovettura e del denaro versato.
E’ consigliabile procedere con cautela nell’acquisto di un veicolo, rivolgendosi a venditori affermati sul mercato. Inoltre, è opportuno prestare la massima attenzione agli acquisti in rete, verificando sempre, con molta attenzione, la documentazione che viene fornita.
Ogni passaggio può essere affrontato, in maniera più agevole, con l’ausilio di studi di consulenza automobilistica autorizzati.
In caso di sospetti circa l’illegittima provenienza del veicolo, ci si potrà rivolgere senza indugio alla Polizia Stradale.

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