Uno dei due cittadini americani fermati oggi per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega avrebbe ammesso le proprie responsabilità affermando di essere lui l’autore materiale dell’accoltellamento (foto copertina Ansa).
Secondo la ricostruzione che emerge i due ragazzi erano in cerca di droga a Trastevere ma la sostanza acquistata da un pusher era semplice aspirina: perciò avrebbero rubato la borsa dello spacciatore, nella quale c’era anche un cellulare, nel tentativo di recuperare i soldi. Il pusher avrebbe quindi contattato i due americani chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa. Non essendo riuscito a convincerli, il pusher avrebbe chiamato il 112 per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa.
A questo punto, all’orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito con otto coltellate risultate poi fatali.
I due amerciani sono studenti della John Cabot University.
“Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell’uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue”. E’ quanto avrebbe raccontato il collega del vicebrigadiere.
I funerali di Cerciello saranno celebrati lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce in via Santa Maria del Pozzo 114, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. Lo si apprende dal Comune di Somma Vesuviana.