Crollano gli acquisti di pesce azzurro in Italia, con cali che vanno dal 5 per cento per le sarde al 10% per le alici, fino al 15% per lo sgombro. Lo dice il rapporto ‘SOS pesce italiano’ di Coldiretti Impresapesca su dati Ismea del primo quadrimestre 2019, presentato in occasione della “Giornata nazionale del pesce italiano”.
Non va meglio per il pesce bianco dove la riduzione dei consumi coinvolge soprattutto triglie (14,2%), merluzzi (4,3%), sogliole (3,6%) e orate (2,1%); in controtendenza le spigole con +6,1%, come anche i molluschi dai polpi (+18,6%), alle seppie (+10,6%), alle vongole (+25,6%).
Un fenomeno che, secondo la Coldiretti, rileva la nuova tendenza dei consumatori a preferire tipologie di pescato più facile da cucinare per mancanza di tempo, meglio se privo di spine o comunque semplice da pulire, oltre che dal sapore più delicato. Un trend, questo, sostenuto anche dalla produzione dell’acquacoltura in particolare spigole e orate. “Ogni italiano – rileva il rapporto – consuma circa 28 kg di pesce l’anno, superiore alla media europea, rappresentando però solo la sesta voce di spesa nel carrello per un valore di 488 euro nel 2018, simile a quello di 10 anni fa”.