Torna a ridursi il numero di fallimenti di aziende e imprese in Puglia: nel primo trimestre del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, c’è stata una contrazione delle chiusure definitive del 13,3%. Un dato confortante per l’economia regionale, dopo un periodo difficile per il settore produttivo locale. Il dato pugliese è anche superiore a quello nazionale: mediamente, nel resto d’Italia, il calo dei fallimenti è stato solamente del 6,5, meno della metà.
Il Sud Italia sembra addirittura andare meglio rispetto al Nord, infatti la riduzione dei default non ha riguardato tutta la Penisola in. Tornano, ad esempio, a salire i fallimenti nel Nord-Est (+5,7%), passando da 470 a 497. Questo incremento è dovuto a un aumento del 20% delle procedure in Veneto. Nel Centro l’aumento è più contenuto, +2,5% (da 773 a 792) ma riguarda tutte le regioni dell’area (Umbria, +12,1%, Toscana +4,7% e Lazio +3%) con la sola eccezione delle Marche. Continua, invece, il calo nel Nord-Ovest dove nei primi tre mesi del 2019 sono fallite 768 imprese, il 16,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (918), con cali generalizzati a tutte le regioni. Come anticipato, torna a diminuire il numero di fallimenti nel Mezzogiorno (-10,7%), dopo l’aumento (6,3%) fatto registrare nel primo trimestre 2018. Il miglioramento ha riguardato tutte le regioni dell’area, con l’eccezione della Sardegna.
Per l’Italia, quindi, primi tre mesi del 2019 in chiaroscuro per le chiusure d’impresa, bene la Puglia e il Sud. E’ quanto emerge dallo studio elaborato da Cerved che ha calcolato che, nei primi tre mesi del 2019, sono fallite 2.823 imprese in tutta Italia: si tratta del valore più basso osservato nei primi tre mesi dell’anno dal 2010. Il calo ha riguardato tutte le tipologie d’impresa, con una riduzione dei fallimenti su base annua del 14,4% tra le società di persone (da 326 a 279), del 3,4% tra le società di capitale (da 2.274 a 2.197) e del 17,2% tra le ditte individuali e società organizzate in altre forme giuridiche (da 419 a 347).