Chiara Mangini è la lady chef dell’Unione cuochi di Puglia. Ha oltre 50 anni e ha scoperto la sua passione in ritardo, ma oggi la cucina è la sua vita.
Chef, ci parli un po’ di lei
“Sono una felice ultra50enne. I miei primi passi nella cucina sono arrivati tardi, nel 96 – 97 ma provengo da una famiglia di cuochi: mio padre e mia zia sono chef. Sono arrivata in cucina per puro caso e per puro caso ho incontrato due grandi chef che mi hanno fatto innamorare della cucina. Uno dei grandi chef con cui ho avuto l’onore di lavorare mi ha spronato ad iscrivermi a scuola e a prendere un secondo diploma. Di lì è partito tutto: ho lavorato in montagna, a Rimini, Bologna, ho cominciato a scoprire nuove esperienze. Ora lavoro in una bellissima cucina di tutte donne a Polignano. Sono rappresentante delle lady chef dell’associazione cuochi baresi e consigliere regionale Unione cuochi di Puglia”.
Quali sono le caratteristiche della sua cucina?
“La mia cucina è prevalentemente casalinga: pasta fresca, lunghe cotture, i sughi espressi ma fatti bene con amore e con prodotti e ingredienti della terra e del mare”.
Qual è la ricetta che più la rappresenta?
“I primi di pasta fresca o i lievitati come focacce, focacce ripiene, pane, biscotti, tutto quello che dà profumo alla casa e alla cucina in modo sensazionale senza mettere limiti al piacere. Il piatto che mi rappresenta forse non l’ho ancora creato”.
Il mondo della cucina professionista è vero che è più “maschile”? Cioè, è stato difficile diventare una chef in Italia?
“Ne ho passate tante di cucine e sono stata con cuochi chef che volevano solo fare le “prime donne” senza rispettare niente e nessuno. Qui in Puglia, dopo essere entrata nell’associazione cuochi baresi, Salvatore Turturo (presidente Unione cuochi di Puglia) mi ha portato nel regionale. Mi auguro con tutto il cuore di fare capire quanto è bello avere una donna nella brigata”.