“Nessuna chiusura. Ma una sospensione delle attività”. A parlare è Giulio Di Leonardo, presidente del’Agis Bari in risposta alla proposta di Michele Laforgia, rappresentante dell’associazione La Giusta Causa, di rilevare la gestione dello storico cinema.
“La valenza di questo luogo rappresenta per noi una identità irrinunciabile, al netto del valore culturale che la stessa incarna poi nella città di Bari e nell’intera regione – si legge nella nota – di recente sono state rilevate delle perdite che hanno eroso il capitale sociale, per il ripianamento delle quali è stata prontamente convocata un’assemblea straordinaria che ha visto ancora una volta i soci unanimi nel ricostituire il capitale sociale. In questo momento l’organo amministrativo ha ritenuto di procedere alla sospensione delle attività della consueta programmazione cinematografica al fine di contenere i costi e pianificare un business plan per la riorganizzazione della struttura, al fine precipuo di valorizzarne l’essenza sociale, anche attraverso l’incremento degli spazi, e programmando nuove attività. Abbiamo volutamente deciso – continua – di non diffondere alcun comunicato stampa perché innanzitutto a non volere che l’ABC chiuda le sue porte per sempre siamo tutti noi associati che l’abbiamo costruito giorno dopo giorno anche nell’affetto della sala e perché non volevamo (e non vogliamo) che questa pagina della sua vita fosse strumentalizzata da alcuni in un momento di campagna elettorale. Evidentemente non siamo riusciti nel nostro intento”.
Pronta la risposta di Michele Laforgia. “Apprendiamo con piacere che l’Agis-Anec sottolinea di non voler chiudere definitivamente il cinema Abc e sta pensando ad un progetto di rilancio – si legge nella risposta – L’attenzione, la mobilitazione, la disponibilità di tutti coloro che in questi giorni hanno mostrato la loro preoccupazione per le sorti del cinema Abc, ha ottenuto un primo grande risultato. Ora dobbiamo andare avanti e abbiamo proposto un incontro, per discutere del piano di gestione e dell’effettivo rilancio. Per questo dobbiamo chiedere alle istituzioni non solo un sostegno economico ma anche un impegno per la programmazione come era ai tempi del Circuito D’Autore”.