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Firmata la cassa integrazione per i dipendenti ex Om. Toma (Uil): “Vigileremo sul futuro di 189 famiglie”

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Gio, 11 Aprile 2019 - 15:00

Firmato nei giorni scorsi il verbale di cassa integrazione per i dipendenti ex Om Carrelli. Abbiamo chiesto ad Andrea Toma, segretario regionale Uil Puglia settore industria, cosa succederà ora.

Segretario, è stato firmato il verbale di cassa integrazione per i lavoratori ex Om e Tua industries. Cosa succederà ora?

“Adesso la curatela fallimentare, come da verbale di accordo, invierà tramite piattaforma Inps gli elementi necessari per finalizzare la richiesta di cassa integrazione in deroga per 189 maestranze. Immediatamente dopo, come da prassi, i lavoratori verranno licenziati in modo collettivo. Questo licenziamento avverrà nella sede del Ministero del Lavoro. In quella sede, oltre alla cassa in deroga per gli anni 2017/2018  cercheremo di stabilire un emendamento dedicato affinché il 2019 possa avere una copertura economica tramite la mobilità in deroga. Copertura necessaria perché, come noto, Selectika assumerà da gennaio 2020. La mobilità in deroga che scaturisce dal successivo licenziamento necessita dello stesso percorso ministeriale fatto per la cigd in deroga”.

La battaglia per salvaguardare gli ex Om sta durando da anni, cosa si aspetta ora per il futuro dei lavoratori?

“Che trovino quanto prima certezze occupazionali, oltre che reddituali. Quindi, vigileremo affinché l’iter di riconversione del capannone e di start up della nuova attività prevista nel sito avvenga nei tempi previsti, senza intoppi”.

Quali sono le altre emergenze lavorative che vi preoccupano maggiormente?

“Preoccupa molto il cambio di passo della Bosch, che vede a Bari il suo insediamento più importante, cambio di passo causato da una improbabile inflazione del motore diesel. Bosch a Bari può e deve diversificare la mission industriale e soprattutto può, tramite internalizzazioni di attività, avere un futuro più robusto dedicandosi a ricerca e sviluppo. In tal senso preoccupa la scelta generale del Governo sull’automotive in merito agli incentivi fiscali che di fatto aprono uno scenario di incertezza, a cominciare dalla Bosch per finire alla Magneti Marelli di Bari”.

 

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