La guardia di finanza di Bari ha posto sotto sequestro oltre 260 tonnellate di gasolio in contrabbando in tre distinte attività. L’operazione è nata dopo un’analisi dei rischi sui manifesti ferroviari dei treni merci in arrivo negli scali di Bari e provincia su cisterne inviate dal nord Europa.
Sono stati monitorati attentamente i flussi che, settimanalmente, giungevano senza alcuna documentazione a supporto che comprovasse il pagamento dell’Iva e delle accise gravanti sui prodotti energetici, bensì con documentazione non idonea che classificava la merce come “olio vegetale”, “vernici” o prodotti similari.
Nel corso delle tre distinte operazioni sono state sequestrate 11 cisterne contente prodotto energetico tipo gasolio per un totale di 260.610 chili sottratti a tassazione. Il prodotto sequestrato è quantificabile in oltre 300.000 litri con una imposta evasa quantificabile in alcune centinaia di migliaia di euro. Sono in corso ulteriori indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari per risalire alla filiera commerciale a monte e a valle dei sequestri operati.