Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha condannato alla pena di dieci anni di reclusione il 44enne di nazionalità rumena Marian Sima, accusato di maltrattamenti seguiti da morte in danno della compagna, la 30enne polacca Anita Betata Rzepecka, deceduta l’8 luglio 2017.
La donna sarebbe stata schiaffeggiata, fatta cadere sbattendo la testa e lasciata agonizzante e priva di sensi per ore prima di essere soccorsa. Alla base del litigio ci sarebbe stata la circostanza che la donna non aveva lavato i piatti. I due vivevano insieme con alcuni connazionali rumeni in un casolare abbandonato in via Di Cagno Abbrescia, al quartiere Japigia di Bari. La mattina del 6 luglio 2017 la donna sarebbe stata minacciata di morte dal compagno durante un litigio per questioni inerenti faccende domestiche. Quella stessa sera lui, ubriaco e approfittando del fatto che in casa non c’era nessuno, l’avrebbe schiaffeggiata con violenza, facendola cadere per terra, così da procurarle un gravissimo trauma cranico. Quindi sarebbe andato nella stanza accanto mentre lei, priva di sensi, giaceva sul pavimento.
Soltanto al rientro di un coinquilino, cinque ore più tardi, fu chiamato il 118 ma a nulla servì il trasporto in ospedale: Anita morì alcune ore più tardi. L’uomo fu fermato e portato in carcere dai carabinieri, coordinati dal pm Savina Toscani, il giorno dopo il fatto, identificato grazie alle testimonianze di familiari e vicini di casa. Inizialmente gli fu contestato il reato di omicidio volontario, poi riqualificato in maltrattamenti seguiti da morte.