“Non sta a me dirlo. Non credo, però…”, così Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau, ha risposto a Bari ai giornalisti sul rischio che il governo possa cadere a causa delle divisioni tra M5S e Lega sulla Tav. “Penso che la base – ha aggiunto – abbia sempre espresso la propria opinione in modo univoco su questo tema”.
“Penso – ha proseguito – che il tema Tav sia già stato dibattuto anni e anni con gli iscritti, e mi sembra che la soluzione e il punto di arrivo sia sempre stato lo stesso”.
“Non sono mai stato innamorato dei sondaggi, anzi tutte le volte che ho visto un sondaggio il giorno prima di una elezione puntualmente ha sbagliato di più o meno il 6%, per cui è un dato da prendere per quello che è”, ha risposto così alla domanda sul calo di consensi per il Movimento 5 Stelle. Sull’autonomia differenziata alle Regioni, invece, ha spiegato: “Non sta a me decidere su cosa interrogare gli iscritti. Penso che gli iscritti possano essere consultati in tutte le occasioni in cui ha senso consultarli. Il programma di questo governo è stato discusso per un anno e mezzo sulla piattaforma Rousseau assieme a tutti gli iscritti. E tutti gli iscritti, settimana dopo settimana, hanno costruito il programma di governo che poi è finito effettivamente nel contratto di governo negoziato assieme ad un’altra forza politica. Abbiamo fatto partecipare gli iscritti alla formazione iniziale del programma e poi al battesimo del contratto di governo”.
“La democrazia partecipata – ha proseguito – abbiamo dimostrato che è possibile. È qualcosa di concreto. Oggi i rappresentanti futuri del Movimento 5 Stelle verranno scelti dagli iscritti del M5S. Sembra una cosa normale, lo è, però non è ancora normale negli altri partiti. Non sto solo parlando dell’Italia, sto parlando in generale dell’Europa. È normale che gli scritti possano scegliere i propri rappresentanti? È normale – ha chiesto ancora Casaleggio – che possano proporre delle leggi che poi possono essere votate dagli altri scritti e portate in Parlamento? Con Rousseau – ha evidenziato – è possibile. Oggi abbiamo i rappresentati sia in Parlamento che in Parlamento europeo che nelle Regioni scelti dagli scritti. È qualcosa già di concreto ma stiamo migliorando. Questa volta – ha concluso – nella selezione per le Europee è stato introdotto anche il sistema meriti, per dare la possibilità alle persone e agli scritti di scegliere in modo più consapevole in base ai meriti delle persone che si sono proposte”.