Sopravvissuto a cinque anni di campo di internamento inglese dopo la disfatta dell’esercito italiano in Cirenaica nel febbraio del 1941, ha festeggiato i suoi 107 anni celebrato oltre che dalla famiglia anche dal comandante dell’Esercito in Puglia Generale di Brigata Giorgio Rainò.
Il cavaliere Vitantonio Vasti, sottufficiale dell’Esercito reduce della Seconda Guerra Mondiale, ha spento le candeline nella sua casa di Polignano a Mare ripercorrendo la sua storia. «Ancora oggi – riferisce una nota del comando militare Esercito Puglia – i suoi racconti e la sua memoria storica sono una testimonianza preziosa di quanto accaduto durante il Novecento. Proprio per questo anche il generale di brigata Giorgio Rainò, comandante militare dell’Esercito in Puglia ha voluto festeggiare insieme a lui questo splendido traguardo». Appartenente al Distretto Militare di Bari, il Cav. Vasti, classe 1912, partì volontario come allievo sottufficiale dell’arma di Artiglieria nel giugno del 1935. Divenuto sergente, il 21 settembre del 1936 sbarcò a Tripoli, al seguito del 42ø Reggimento Artiglieria «Sabratha».
Dopo vari e aspri combattimenti, nel febbraio del 1941 a seguito della perdita del porto di Tobruk l’Italia fece un ultimo tentativo di difendere la Cirenaica organizzando uno sbarramento tra Derna ed El Mechili, dove vennero schierate tutte le riserve corazzate disponibili, comprese quelle del 42ø Reggimento Artiglieria. Durante la battaglia l’intera 10¦ Armata italiana fu distrutta al prezzo di 500 morti, 1.373 feriti e 56 dispersi, oltre ai 130.000 soldati fatti prigionieri, tra cui il cav. Vasti. Dopo 5 anni di prigionia – riferisce ancora la nota – nel campo di internamento inglese di «Zonderwater», vicino a Cullinan in Sudafrica, Vasti tornò in Italia e terminò la sua carriera da sottufficiale nel 1974, dopo avere anche ricevuto tra le varie benemerenze, anche quella di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il gen. Rainò ha sottolineato come Vasti rappresenti «una pagina di storia per la città e per la Forza Armata» e ha consegnato al reduce un attestato di riconoscimento per l’attività svolta.