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Bari, gatti uccisi da branchi di cani in città. La denuncia al prefetto: “Pericolosi anche per le persone, intervenite”

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mar, 26 Febbraio 2019 - 07:30

L’ultima aggressione risale al 20 febbraio quando un branco di cani ha azzannato e ucciso diversi gatti. Altre segnalazioni anche a Japigia, San Pasquale, zona Campus. Anna Dalfino, presidente dell’Aca, associazione pro cani abbandonati, e le associazioni che si occupano delle colonie feline hanno deciso di avviare una petizione e di scrivere al prefetto.
“Da questa estate – si legge nel testo –  sono pervenute numerose segnalazioni di uccisioni di gatti sbranati da branchi di cani randagi sterilizzati e reimmessi sul territorio da altre associazioni di volontariato. In particolare a fine Gennaio è stata segnalata l’uccisione di molti gatti curati dai volontari ACA presso la zona del Circolo Tennis con un unico sopravvissuto. In data 20/2 è stata segnalata l’uccisione dei gatti presenti nella zona del Campus. Nonostante tutte le segnalazioni siano state immediatamente girate alla Asl ed alla Polizia Locale, ad oggi nessuno ha provveduto né all’accalappiamento, né a fornire soluzioni serie e finalizzate all’ eliminazione del problema e a garantire l’ incolumità pubblica e degli stessi animali coinvolti”.

I volontari chiedono quindi un intervento urgente.  “Questa  situazione rappresenta un grave pericolo per gli altri animali ma anche per l’ incolumità pubblica in quanto trattasi di branchi formati da 4 e più cani massicci violenti ed affamati. Al momento gli organi preposti a risolvere il problema sono inerti”. Le associazioni ribadiscono al prefetto la necessità di emettere un provvedimento di urgenza  per la tutela sia degli animali ( cani e gatti) che dell’incolumità pubblica.
“Proponiamo un accalappiamento presso il canile sanitario o altra struttura adeguata dove, nei 60 giorni, potranno essere rieducati, microchippati e verificati sanitariamente”, conclude il documento.

Della questione si è interessato anche l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli che ha allertato la Asl e ha chiesto un maggiore controllo delle zone interessate in maniera tale da poter arginare il fenomeno.

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