Francesco Maldarizzi, presidente e amministratore dell’omonima società, risponde alle accuse mosse dalla Baldassarre Motors in merito ad un mancato rispetto del contratto tra le due società.
Maldarizzi spiega, contratto alla mano, cosa è accaduto in questi ultimi mesi, con il passaggio dell’immobile dalla Baldassarre alla stessa Maldarizzi.
“Noi abbiamo sottoscritto un contratto di fitto d’azienda – ci racconta l’imprenditore – siamo stati chiamati dalla Baldassarre ad aprire questa trattativa, insomma ci hanno cercato loro. Abbiamo quindi sottoscritto questo atto notarile che comprendeva tante cose. Loro ci chiamano inadempienti, ma la situazione è ben diversa”.
“Nel contratto – spiega Maldarizzi – era previsto che la mia azienda si dovesse fare carico di una serie di somme a compensazione di eventuali canoni di locazione. Il sindacato Uilm sa tutto. Cominciamo per esempio con i dipendenti: ci tengo a sottolineare che abbiamo anticipato tra tfr e emolumenti arretrati oltre 200mila euro. Abbiamo atteso sette mesi per avere i conteggi dei dipendenti, a luglio avevo già dato un anticipo e la Baldassarre ci ha consegnato i conteggi dei dipendenti il 27 dicembre e noi il 7 di gennaio abbiamo pagato tutto. Anzi per due unità non sono ancora corretti i conteggi”.
Maldarizzi parla poi della questione dei canoni anticipati per 120mila euro. “Abbiamo speso circa 200mila euro per l’agibilità dell’immobile e per una serie di lavori che necessitava. Tutto concordato. Quindi di che stiamo parlando? C’erano tante difformità, non esisteva neanche un bagno per disabili. Il contratto è molto chiaro e prevedeva la decorrenza del pagamento dei canoni dall’ottenimento dell’agibilità perché l’immobile non era fruibile. Nonostante questo abbiamo versato 119mila euro di canoni. Poi sono stati sostenuti costi che erano previsti contrattualmente e stiamo compensando i canoni. Ad oggi abbiamo versato in compensazione 390mila euro oltre Iva oltre i tfr per i dipendenti. Mi sembra quindi un attacco davvero banale”.
Infine Maldarizzi spiega anche la questione con la Bmw. “Nel lavoro delle concessionarie siamo valutati dai costruttori su due cose: su quote di mercato e performance. Quando non si hanno quote di mercato non esistono cento anni di storia – conclude – Come un politico, se prende i voti viene eletto, se non li prende resta a casa. Noi inoltre non siamo subentrati a nessun contratto con la Bmw. Abbiamo stipulato un contratto ex novo”.