Chef da 50 anni è il presidente dell’Unione cuochi di Puglia. Michele D’Agostino è una icona della cucina nostrana e si racconta a Borderline24.
Chef, come è nata la sua passione per la cucina?
Ho iniziato il mio lavoro di chef dalla tenera età di 13 anni, quindi avendone 63 faccio questo lavoro da 50 anni. Attualmente sono un libero professionista e faccio consulenze in Hotel, Ristoranti, scuole, in più ricopro la carica di presidente dell’Unione Cuochi Puglia. Ho iniziato questa professione per volere del mio papà, ma dopo pochi mesi ci fu il colpo di fulmine ed un amore senza fine.
Qual è la peculiarità della sua cucina?
La peculiarità della mia cucina è l’impronta mediterranea, in tutte le mie creazioni e l’utilizzo di prodotti stagionali e se possibile a km 0.
C’è una ricetta che la rappresenta?
Non ho una sola ricetta che mi rappresenta, posso dire che amo fare i risotti, ma che dirle tutta la culinaria mi affascina sempre.
È cambiato il suo modo di fare cucina negli anni? Sono cambiati i gusti dei pugliesi?
Si assolutamente, non direi che sono cambiati i gusti dei pugliesi ma siamo stati noi chef, come nel mio caso, che, girando il mondo, abbiamo appreso alcune peculiarità che abbiamo fuso con le nostre metodologie e vecchi sistemi, dando un valore aggiunto al gusto.
Cosa consiglia ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera – passione?
Il mio consiglio principale è non pensare alle agevolazioni ma ai sacrifici, amare senza pregiudizi la cucina e farne una ragione di vita, studiare, innovarsi, confrontarsi fa bene e alla fine questo lavoro ripaga con gli interessi, ma non vi aspettate regali: in questa arte vige la meritocrazia.