Gli studenti pugliesi preferiscono i licei agli istituti tecnici. Si sono chiuse le procedure per le iscrizioni alle scuole elementari, medie e superiori per l’anno scolastico 2019-2020 e un dato preoccupa: l’11% dei ragazzi che quest’anno sta frequentando la terza media non si è iscritto alla prima classe delle superiori.
Complessivamente, sono 102.216 le domande di iscrizione pervenute online, a questo numero però vanno aggiunte le richieste cartacee non ancora inserite nel sistema dall’Ufficio scolastico. La popolazione scolastica pugliese passa da 503.666 dell’anno scolastico 2018/2019 a 496.709: il calo demografico incide per il 3%. Anche per il prossimo anno scolastico si conferma un trend dell’ultimo biennio: i licei vengono preferiti agli istituti tecnici e professionali. Il 54,4% dei ragazzi pugliesi ha optato per il liceo, l’anno scorso la percentuale si fermò al 52,4. Si registra un aumento percentuale in quasi tutti gli indirizzi: il classico passa dal 7,2% dell’anno precedente al 7,4%; lo scientifico (indirizzo tradizionale, opzione Scienze Applicate e sezione Sportivo) si conferma, anche quest’anno, il più gettonato in assoluto: lo ha scelto il 25,5% degli studenti contro il 24,7% dell’anno precedente. Nel dettaglio, c’è un lieve aumento in tutti e tre gli indirizzi: il tradizionale passa da 16,7% dello scorso anno al 16,9%; Scienze Applicate da 7,2% a 7,6%; quello Sportivo dal 0,8% del 2018/2019 all’1%.
In leggero calo solamente per il linguistico, che scende all’8,3% rispetto all’8,6% dello scorso anno e per il liceo artistico che scende dal 3,2% al 3%. Lievita la percentuale di iscrizioni per il liceo delle scienze umane (dal 7,2 al 7,8%), così come sono in crescita anche i licei musicali (1,1% contro lo 0.9% dell’anno scorso) e il liceo europeo (+0,2%). La Puglia va in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove invece crescono gli istituti tecnici. Da Foggia a Lecce si registra una flessione, seppure leggera: le iscrizioni sono calata dal 30,8 al 30,1%. Stessa sorte per gli istituti professionali, anche se il calo è molto più accentuato: si è passati, infatti, dal 16,8% del 2018/2019 al 14,5% del 2019/2020.