Si infiammano le primarie del centrodestra barese a poche settimane dal voto. I candidati sindaci non se le mandano a dire e, soprattutto sui canali social, si stuzzicano a distanza, lanciandosi frecciatine più o meno velate e rispondendosi senza citarsi direttamente.
Filippo Melchiorre (Fratelli d’Italia) su facebook li chiama “spunti di riflessione”, ma il suo intervento è chiaramente diretto ai suoi “avversari”: “La competizione elettorale – critica -non si gioca sui social ma per strada, tra la gente. Non è una prova muscolare fra chi ha più like. Diffidate dai finti sondaggi che circolano sui social, creati apposta per disorientare l’elettore. Comunichiamo ai cittadini i nostri programmi per Bari, con idee fattibili e concrete e lasciamo perdere il libro dei sogni. Ricordiamoci – conclude – che stiamo concorrendo alla carica di candidato sindaco di Bari, una grande responsabilità ed una cosa seria!”.
Il messaggio, seppur generico, sembra indirizzato ad un altro candidato in particolare, Pasquale Di Rella, che da ex Pd ha deciso di partecipare con alcune liste civiche alle primarie del centrodestra e ha trovato il sostegno anche di Forza Italia. La sua candidatura ha destabilizzato l’ambiente del centrodestra barese, creando frizioni tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Ma proprio Di Rella, sempre su facebook, replica indirettamente a Melchiorre: “Io mi rivolgo direttamente ai baresi per illustrare ciò che vorrei fare da sindaco. L’avversario da battere è Decaro, chiaro?”. Tre giorni fa aveva, inoltre, chiarito: “Nessun confronto televisivo o di altro tipo con i colleghi Romito e Melchiorre. Parlerò direttamente ai baresi”. Insomma, nervi tesi anche se in apparenza nel centrodestra si cerca di mostrare serenità e unità.
Nei giorni scorsi era scoppiata anche la polemica sul sondaggio politicus: Forza Italia aveva mostrato che era tecnicamente impossibile votare per Di Rella, a stretto giro Romito invece aveva mostrato perplessità su un improvviso balzo in avanti nel sondaggio di Di Rella. E oggi Melchiorre invita a “non credere ai finti sondaggi”. Insomma, mancano ancora 24 giorni ma la competizione si accende.