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Tassa di soggiorno in 27 comuni pugliesi, l’appello dell’assessore Capone: “Impiegatela nel rilancio del turismo”

Pubblicato da: redazione | Mer, 23 Gennaio 2019 - 19:30
L'arma e gli indumenti utilizzati per la rapina

Sono 27 i comuni pugliesi che hanno deciso di imporre la tassa di soggiorno.  Se né è discusso in un incontro a Cisternino dal titolo “Tassa di soggiorno, parliamone” al quale erano presenti i sindaci della Valle d’Itria di Ostuni, Cisternino, Alberobello, Martina Franca, Locorotondo, Ceglie Messapica. Hanno partecipato all’incontro l’Assessore all’Industria Turistica della Regione Puglia, Loredana CAPONE, Patrizio GIANNONE, Dirigente Dipartimento Turismo Regione Puglia, Alessandro NUCARA, Direttore Nazionale Federalberghi, Michele LONGO delegato Anci turismo e sindaco di Alberobello, e Francesco CAIZZI, Presidente Regionale Federalberghi.

Gli albergatori hanno sollevato la questione dell’abusivismo: ci sono tante strutture che sfuggono completamente ai controlli e va fatta una lotta seria contro l’abusivismo. Altra questione la destinazione della tassa di soggiorno che dovrebbe essere destinata ai servizi per il turismo; e su questo c’è chi si è impegnato, come l’assessore Mario Saponaro del Comune di Cisternino, una volta approvata la tassa, a vincolarla a supporto del turismo.

“La tassa di soggiorno è in capo ai comuni e quindi rispettiamo l’autonomia comunale. Di certo però sarebbe importante che questa tassa, una volta che   si decida di applicarla, la si possa utilizzare a vantaggio del turismo e a vantaggio degli operatori – ha affermato l’assessore all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone – Insomma la tassa dovrebbe avere una ricaduta diretta sull’incremento del turismo e sulla qualità dei servizi offerti nelle varie città. Questo determinerebbe un vantaggio sostanzialmente per tutti e potrebbe anche contribuire al miglioramento della qualità ricettiva.  Se tassa ci deve essere, sarebbe opportuno che avesse un solco proprio, una sorta di destinazione vincolata a beneficio dei turisti e quindi indirettamente degli stessi operatori turistici”.

La tassa di soggiorno è applicata in quasi tutte le nazioni europee con formule diverse e in Italia dove non si hanno dati certi; secondo la Banca d’Italia nel 2016 i Comuni che applicavano l’imposta di soggiorno erano 950. In Puglia sono 27 i Comuni che la hanno già varata.

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