“In riferimento all’istanza risarcitoria formulata nei confronti degli eredi della minore Zaray Coratella, si riscontra il contenuto della stessa per informare che, a far data dal 01.10. 2017, la scrivente Azienda non dispone di polizza assicurativa per la responsabilità civile terzi (Rct) e responsabilità civile verso prestatori d’opera (Rco), atteso che la precedente polizza si è risolta in data 30.’9.2017 per naturale scadenza. Provvederemo dunque a gestire autonomamente il sinistro, procedendo ad eventuale liquidazione con proprie riserve accantonate”. Il Policlinico di Bari non ha una copertura assicurativa da oltre due anni che possa coprire economicamente eventuali errori di medici, infermieri e personale in corsia e sala operatoria.
E’ quanto si evince dalla risposta che l’ospedale dà ai legali della famiglia della ragazzina di 12 anni (foto Corriere del Mezzogiorno), di origini colombiane e adottata da una famiglia barese, morta nel settembre del 2017 nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Sulla vicenda è in corso un’inchiesta penale e, parallelamente, un procedimento civile. La ragazzina di 12 anni entrò in una sala operatoria del Pediatrico Giovanni XXIII di Bari per una frattura scomposta al femore e morì dopo l’intervento per una presunta ipertermia maligna. Questa malattia è una reazione improvvisa all’anestesia che porta febbre altissima ed è di origine genetica. E’ grave, ma non letale se diagnosticata in tempo e se si somministra il farmaco dantrolene. Gli accertamenti penali, affidati ai carabinieri dalla pm Bruna Manganelli, accerteranno eventuali singole responsabilità del personale che ha avuto in cura la piccola, ma intanto è stato avviato anche il procedimento civile. Il Policlinico ha risposto alle sollecitazioni dei legali della famiglia rendendosi disponibile a “gestire il sinistro” ma ha avvertito che non c’è copertura assicurativa. Quindi, dovrà eventualmente pagare con fondi autonomi il risarcimento. Dalla lettera emerge che da ormai oltre due anni non esiste una polizza assicurativa, sembra che sia stato il ministero della Salute a fornire l’indicazione alle Asl e ospedali di non procedere più a stipulare polizze perché non vantaggiose economicamente.