Più di 6mila baresi in due giorni e fino a 120 ammessi per ogni turno. Sono i numeri delle visite guidate nel teatro Piccinni, svolte nel weekend prima del completamento dei lavori di restauro, che ha convito l’amministrazione comunale a replicare nelle prossime settimane la stessa iniziativa anche al teatro Margherita e al museo archeologico. Un modo per avvicinare i cittadini ai contenitori urbani delle bellezze stortico-artistiche. “E’ un gioiello – spiega nel video l’assessore Silvio Maselli – il pubblico è estasiato dalla bellezza del restauro”.
La reazione dei visitatori baresi è univoca: “meraviglia”. Tra il pubblico c’è chi ritorna dopo otto anni di chiusura: “Lo percepisco più vivo, scintillante, di come lo ricordavo”. A livello generazionale c’è una fetta della popolazione che non era mai entrata nel Piccinni: “Un luogo importante per la città, non vedo l’ora che sia aperto. Vogliamo ritornare”.
Il teatro Niccolò Piccinni è stato inaugurato il 4 ottobre del 1854, è un politeama pensato sopratutto per gli spettacoli di prosa con una capienza per oltre 800 spettatori. Nel 1913 si è svolto il primo restauro, a quasi cento anni di distanza l’Amministrazione Decaro ha investito circa 15 milioni di euro in tre trance. Quattro anni di lavori, uno stop durato 537 giorni, e oggi gli operai della ditta Edilco Srl hanno l’ultimo obiettivo: completare gli elementi di scenotecnica, ventilazione e componenti elettriche.