Polemica contro uno spot che pubblicizza una società di tutoring per i ricorsi contro la malasanità. Il coro di proteste che si è sollevato dal mondo medico ha portato la Rai a sospendere “in via cautelativa” la messa in onda dello spot in questione.
Il tutto è cominciato da una lettera della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai contro la messa in onda, anche sulle reti del servizio pubblico, del nuovo spot di una società “nota per intentare – e sollecitare – azioni di rivalsa, anche temerarie, verso il Servizio Sanitario nazionale da parte di pazienti che non si ritengano soddisfatti delle prestazioni ricevute”. Nello spot pubblicitario a pagamento della Società di tutoring Obiettivo risarcimento, Enrica Bonaccorti afferma: “A tutti può capitare di sbagliare, anche agli ospedali. E in questi casi tutti hanno diritto a un giusto risarcimento. Se pensi di aver avuto un danno chiama Obiettivo Risarcimento. Facciamoci sentire. Ci sono fino a dieci anni di tempo per reclamare quello che ci spetta”. Dopo le scuse della Bonaccorti anche la Rai ha deciso di sospendere lo spot.
“La Rai – si legge in una nota – sottoporrà all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario ‘Obiettivo Risarcimento’, in onda su canali televisivi Rai dal 26 dicembre al 5 gennaio prossimo, per un totale di 42 passaggi. In attesa dell’esito della valutazione, la Rai ha deciso di sospendere in via cautelativa la messa in onda del suddetto spot”.