“La Consob ha sanzionato nuovamente la Banca Popolare di Bari”, lo comunica il Comitato per la tutela degli azionisti. “Con delibera n.20722, pubblicata oggi 18.12.2018 – spiegano dal Comitato – per le seguenti motivazioni: “Ritenute conclusivamente accertate, sulla base delle risultanze istruttorie, le sopra indicate violazioni, per avere la Banca omesso di comunicare al pubblico le informazioni su eventi e circostanze rilevanti, con specifico riferimento: a) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB sulla base delle situazioni contabili al 31 dicembre 2013, 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2015, approvato nelle sedute del C.d.A. del 9 aprile 2014, 25 febbraio 2015 e 7 aprile 2016; b) alla determinazione del prezzo delle azioni BPB, nell’ambito delle operazioni di aumento di capitale poste in essere nel 2014 (seduta del C.d.A. del 6 novembre 2014) e nel 2015 (seduta del C.d.A. del 25 febbraio 2015)”.
“In sintesi la Consob rileva come – nel corso degli ultimi due aumenti di capitale eseguiti dalla BPB – siano state omesse ai risparmiatori acquirenti, informazioni fondamentali inerenti il prezzo delle azioni vendute. Per tali ragioni la banca è stata sanzionata anche con una multa per un importo complessivo di 170.000 euro. Ovviamente per gli azionisti non è tanto rilevante la sanzione pecuniaria comminata, quanto soprattutto l’accertamento svolto da Consob sulle condotte della banca in occasione degli ultimi due aumenti di capitale. Infatti, tale nuovo accertamento della Consob è un’autorevole rafforzamento delle ragioni giuridiche degli azionisti che contestano alla banca di aver venduto loro le azioni, violando la normativa imposta dal Testo Unico della Finanza”.
“Il Comitato fin da oggi dichiara formalmente che, laddove dovessero eventualmente esser calati dall’alto piani e progetti che vadano ad imitare percorsi che abbiamo già visto altrove, qui in Puglia (a differenza di altre zone di Italia), la banca troverà le associazioni dei consumatori tutte unite nell’usare sia la loro rappresentatività sul territorio e fra i soci, e sia la loro competenza tecnica, per opporsi a tali eventuali e non auspicate progettualità, con tutti gli strumenti che il diritto e la partecipazione democratica consentiranno”.