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Liste di attesa in Puglia, Emiliano: “I tempi per gli esami medici si sono ridotti, non colpevolizzare i medici”

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 31 Ottobre 2018 - 18:00
Michele Emiliano

“Occorre chiarire bene il livello di urgenza dell’esame affinché il medico di famiglia lo indichi sulla ricetta rossa. Già questo ridurrebbe moltissimo le liste d’attesa, anche perché ci risulta che le liste d’attesa sono fortemente diminuite. Ma è un errore colpevolizzare i medici che fanno le visite cosiddette intramoenia, cioè una sorta di libera professione dentro l’ospedale che serve ad abbattere le liste d’attesa: un aiuto fuori dall’orario di lavoro che i medici ci danno”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti oggi a margine della presentazione di un progetto per migliorare l’accoglienza nelle strutture sanitarie regionali. Una risposta, seppure indiretta, alla proposta di legge di Fabiano Amati (Pd) che vorrebbe introdurre la sospensione dell’attività intramoenia in caso di liste di attesa troppo lunghe nel pubblico rispetto al privato.

Emiliano ha sottolineato la necessità di “una maggiore sorveglianza da parte dei cittadini e dei loro medici di famiglia, e di una maggiore sorveglianza da parte dei dirigenti e un pò più di attenzione anche da parte dei Centri unici di prenotazione, i Cup, che alle volte gestiscono in una maniera un pò troppo passiva le agende dei medici per queste visite private, diciamo così, dentro l’ospedale”. “Devono invece – ha rilevato – sollecitare in maniera forte i medici a dare le prenotazioni secondo l’urgenza richiesta”. “Il sistema – ha spiegato – va reso più muscolare e meno passivo. Non è possibile che la soluzione di questi casi sia sempre l’intramoenia. Nel senso che durante l’orario di lavoro i medici devono fare il loro dovere. Però colpevolizzare i medici e basta secondo me è un errore”.

“Dobbiamo trovare – ha concluso – il giusto equilibrio perché la stragrande maggioranza degli operatori sanitari fa il loro dovere. Quindi colpevolizzarli in modo generale mi sembra un errore”.

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