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Puglia, i medici contro la riforma del 118: “A rischio 400 posti di lavoro, pronti allo sciopero”

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Gio, 25 Ottobre 2018 - 16:30

I medici del 118 dicono “no” alla riforma del sistema di emergenza-urgenza pensata dalla Regione Puglia e dichiarano lo stato di agitazione che potrebbe portare allo sciopero. La decisione è stata presa dopo l’incontro con i vertici sanitari regionali per la presentazione dell’Areu, la nuova agenzia unica che sarà chiamata a coordinare l’attività del 118 in tutta la Puglia. A dichiarare lo stato di agitazione è stato il sindacato Fimmg, uno dei più rappresentativi: secondo la Fimmg, oltre 400 medici convenzionati impiegati attualmente dal 118 in Puglia non potrebbero essere assunti  come dipendenti nell’Areu e rischiano di perdere il posto di lavoro.

“Dall’incontro – spiegano dalla Fimmg – non sono infatti emerse informazioni né circa il destino dei medici attualmente impiegati nel 118, né circa l’organizzazione o la programmazione della futura azienda regionale dell’Emergenza Urgenza. In modo un po’ paradossale, in quello che doveva essere un incontro di presentazione dell’Areu, la Regione non ha fornito dettagli e ha rinviato ogni chiarimento a dopo l’approvazione della legge istitutiva da parte del Consiglio regionale. Non è stata pertanto presentata alcuna soluzione per gli oltre 400 medici pugliesi in convenzione impiegati nel servizio di emergenza urgenza e che secondo la Regione dovrebbero passare ad un rapporto di lavoro dipendente all’interno dell’Areu”. Il nodo è normativo: la nuova Azienda dovrebbe assorbire tutto il personale attualmente in attività, ma non vi è alcuna norma che consente ai medici in convenzione il passaggio alla dipendenza. “Per giunta – prosegue la Fimmg – oltre il 90% di loro non potrebbe accedere al concorso per l’assunzione all’interno dell’Areu, dato che sono sprovvisti dei titoli richiesti per la dirigenza medica dipendente”. Nel quadro normativo attuale, gli oltre 400 medici convenzionati impiegati dal 118 in Puglia – in molti casi con oltre 15 anni di anzianità alle spalle – rischiano di trovarsi senza lavoro da un giorno all’altro.

“Visto l’attuale quadro normativo, che impedisce ai medici di medicina generale, inclusi quelli impiegati nell’emergenza, di essere assunti con contratto di dipendenza, chiediamo alla Regione di fare un passo indietro. Per garantire il posto di lavoro degli oltre 400 medici del 118, chiediamo che la Regione modifichi il disegno di legge, in modo che il personale medico del 118 possa passare all’Areu mantenendo il rapporto in convenzione attuale – dichiara Nicola Gaballo, Fimmg Emergenza Puglia -vorremmo inoltre avere chiarimenti su come si intendono garantire ai cittadini gli attuali livelli di assistenza. Quante saranno le ambulanze, quanti i medici e i soccorritori nella Areu?”.

“La dichiarazione dello stato di agitazione da parte della Federazione italiana dei medici di medicina generale Emergenza Puglia è una decisione assunta sulla base di motivazioni prive di ogni fondamento”.

Così in una nota, il direttore del Dipartimento Politiche della salute della Regione Puglia Giancarlo Ruscitti, risponde all’iniziativa Fimmg.

“Le preoccupazioni della Fimmg risultano del tutto infondate – ha continuato Ruscitti – la Regione infatti non intende privarsi del contributo dei medici che oggi prestano con impegno e abnegazione la loro opera  nel sistema 118, cui va reso un ringraziamento per il lavoro svolto spesso in condizioni difficili. Proprio per questa ragione, nel disegno di legge approvato dalla Giunta, pur prevedendo, come in moltissime altre regioni italiane, un percorso di passaggio alla dipendenza che assicuri un inserimento organico degli stessi nel SSR, è stata inserita una norma transitoria che assicura la tutela di questi medici. L’art. 16 sulle disposizioni transitorie chiarisce infatti, incontrovertibilmente, che nelle more della completa attuazione del nuovo assetto, i medici impiegati nel servizio di emergenza 118 potranno continuare ad essere impiegati in regime di convenzione”.

Il ricorso alla convenzione, in altre parole non viene meno fino a che non verranno definite le modalità per dotare l’Azienda Areu di personale medico dipendente, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa in materia di accesso all’impiego nel ssn.

Inoltre, proprio al fine di garantire ai medici oggi in servizio l’impegno della Regione a valorizzare il lavoro svolto in questi anni si chiarisce che la Regione procederà valorizzando l’esperienza maturata nel settore.

Si tratta di disposizioni che, come più volte ribadito alle organizzazioni di rappresentanza dei medici, la Giunta ha voluto inserire nel testo proprio per evitare che la approvazione delle nuove norme potesse incidere direttamente e negativamente sui medici convenzionati del 118, nella consapevolezza di quanto sia impervio il percorso per costruire rapporti di lavoro dipendenti.

Per il direttore Ruscitti “lamentare l’assenza di risposte  da parte della Regione Puglia, significa fingere di ignorare che in realtà gli ostacoli per realizzare questa operazione sono in larga misura di carattere nazionale”.

“Più utile per i medici rappresentati – ha aggiunto Ruscitti – sarebbe allora garantire l’impegno, insieme alle altre organizzazioni sindacali ed alla Regione, per intervenire sul quadro normativo a cui la Fimmg fa riferimento, consentendo così ai medici che lo vorranno di modificare il proprio rapporto di lavoro con il Sistema Sanitario. Il vero paradosso è allora prodotto da una interpretazione del disegno di legge regionale esattamente opposta a ciò che la norma – tra mille difficoltà – intende realizzare: dare ai medici oggi in servizio e a quelli che si aggiungeranno nei prossimi anni condizioni di lavoro migliori e pari diritti rispetto ai colleghi che operano nella emergenza intraospedaliera”.

“Nel corso delle audizioni con le organizzazioni di rappresentanza del personale dell’emergenza urgenza – ha concluso Ruscitti – le voci favorevoli alla creazione di una Azienda regionale che operi con personale dipendente del Ssr, sia pure con legittimi accenti critici su alcuni profili del testo in discussione, sono risultate in larghissima maggioranza. Persino nella riunione del Cpr  che riunisce le sigle sindacali dei medici convenzionati, cui la Fimmg fa riferimento, le altre sigle presenti hanno chiarito di essere favorevoli alla creazione dell’Azienda pur sottolineando con forza la necessità di assicurare le opportune tutele ai medici che oggi operano nel sistema”.

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