“Venerdì torno a Roma e si chiude”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte rispondendo ai cronisti che lo attendevano in albergo sul caso del testo decreto fiscale, che secondo il M5S sarebbe stato modificato. “Abbiamo approvato un testo in Cdm, quello deve essere”, spiega Conte ribadendo che, al suo ritorno dal Consiglio europeo e dal vertice Asem, “visionerà articolo per articolo” il decreto che contiene la misura della pace fiscale.
La denuncia di Di Maio
Il vicepremier Luigi Di Maio annuncia ieri durante la registrazione di Porta a Porta di essere pronto a presentare denuncia in Procura perché il decreto fiscale approvato in Consiglio di ministri sarebbe stato modificato e inviato al Quirinale (che poi smentisce di aver ricevuto il documento).
“All’articolo 9 del decreto fiscale – ha detto Di Maio – c’è una parte che non avevamo concordato nel Consiglio dei ministri. Una sorta di scudo fiscale per i capitali all’estero e una non punibilità per chi evade. In Parlamento questo testo non lo votiamo, questa parte deve essere tolta. Non ho mai detto che si volevano aiutare i capitali mafiosi”.
Poi precisa: “Non so se è stata una manina politica o una manina tecnica in ogni caso domattina si deposita una denuncia alla Procura della Repubblica perchè non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato”. E ancora: “Questo è un condono come quello che faceva Renzi, io non lo faccio votare”.
I rapporti con Salvini
Subito arriva la replica della Lega. “Noi siamo gente seria e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia”. I rapporti tra Salvini e Di Maio sembrano incrinarsi sempre di più. Ieri sera allora interviene il premier Giuseppe Conte che blocca l’invio del decreto al Quirinale e annuncia verifiche.