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Bari, 17 arresti a Carrassi e San Pasquale: la base del clan un gazebo vicino alla chiesa di San Marcello – VIDEO

Pubblicato da: redazione | Gio, 4 Ottobre 2018 - 10:02

Oltre 150 carabinieri del comando provinciale di Bari, con il supporto dell’elicottero del 6° Elinucleo  e da unità cinofile per la ricerca di droga ed armi, stanno eseguendo decine di perquisizioni finalizzate all’arresto di numerosi esponenti del clan “Velluto”operante nel quartiere Carrassi-San Pasquale di Bari, colpiti da ordine di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale barese, su richiesta dell’Antimafia.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti con le aggravanti dell’ingente quantità e della transnazionalità, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa, nonché detenzione di munizionamento comune e da guerra.

Sono 17 gli arrestati (12 in carcere e 5 ai domiciliari), l’inchiesta ribattezzata “Drug Boat” ha permesso di accertare l’esistenza, la piena operatività, nonché l’assetto del clan “Velluto”, con al vertice Domenico Velluto (tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi in carcere), operante nel quartiere cittadino di “Carrassi – San Pasquale”, che conta numerosi affiliati e gregari, secondo diversi livelli di gerarchia interna e dispone di una solida struttura organizzativa oltre che di risorse economiche tali da supportare ingenti investimenti nel narcotraffico di “cocaina”, “hashish” e “marijuana”. E’ stata anche  documentata la vicinanza del predetto sodalizio allo storico clan “Parisi” – attivo nel quartiere di Bari Japigia ed il collegamento, fondato su una compravendita e successiva cessione di una partita di hashish di 10 chili, tra il clan Velluto e il clan Misceo, operante in Bari San Paolo.

Sono state altresì individuate le “basi logistiche” utilizzate per l’ideazione, la programmazione e la direzione delle attività criminose facenti capo all’associazione, ovvero un gazebo ubicato vicino alla Chiesa di San Marcello, nel quartiere San Pasquale, roccaforte del clan; un rimessaggio di imbarcazioni in Strada San Giorgio, nella disponibilità di uno dei sodali, nel quale venivano preparati i natanti in vista delle operazioni di trasporto, via mare, dello stupefacente (già sottoposto a sequestro preventivo, unitamente ad un locale attiguo adibito ad officina, per violazione della normativa ambientale). Durante l’inchiesta sono state individuate due villette abbandonate per lo stoccaggio, adibite a depositi provvisori della droga, a Torre a Mare.

Una delle villette è stata luogo di destinazione di ingenti carichi di stupefacenti, dall’Italia settentrionale. In una circostanza sono stati rinvenuti e sequestrati dai militari operanti 20 kg. di marijuana, 10 kg. di hashish suddivisi in ovuli da 10 grammi ciascuno, 12 munizioni cal. 9 parabellum, 6 munizioni calibro 9×21, un serbatoio per fucile d’assalto Kalashnikov.

Nell’altra villetta di Torre a Mare i militari hanno intercettato un carico di droga dall’Albania. In particolare, in quest’ultimo caso, il trasporto internazionale sull’asse “Albania – Puglia” è avvenuto via mare, con l’utilizzo di un natante, dotato di due motori fuoribordo da 250 cavalli ciascuno ed appositamente equipaggiato da alcuni membri dell’organizzazione, a bordo del quale lo scafista ha trasportato, dalle coste albanesi a quelle baresi, quasi 7 quintali di marijuana, in grossi imballi accuratamente incellophanati per evitarne il deterioramento, sottoposti a sequestro, per un valore complessivo pari a 5 milioni di euro.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Custodia cautelare in carcere:

VELLUTO Domenico, 53enne, detto “Mimmo Velluto”;

CASTORO Francesco, 51enne, detto “Grisù”;

DE GIGLIO Vincenzo, 28enne, detto “Pisellino”;

FERRARA Paolo, 43enne;

FRANCO Francesco, 28enne;

GALLO Cosimo, 56enne;

MARVULLI Gianluca, 36enne, detto “Luca”;

RANIERI Umberto, 50enne;

PERFETTO Luigi, 57enne;

PINTO Vito, 42enne;

ROMITO Pietro, 33enne, detto “Piero Prosciutto”;

SASSANELLI Nicola, 40enne, detto “Banana”.

 

Misura degli arresti domiciliari:

 

COLASUONNO Renato, 66enne, detto “Marcello”;

FANELLI Angelo, 34enne;

MEMOLA Davide, 39enne;

DE MANNA Antonio, 35enne,

FRADDOSIO Umberto, 35enne.

 

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