La campagna “Nonno Ascoltami!” torna in Puglia. La presentazione in Presidenza regionale, con i particolari dell’iniziativa contro i disturbi dell’udito che coinvolgerà sei città – con sei piazze – della regione. Si tratta della nona edizione, che quest’anno vedrà in sei piazze – Altamura, Bari e Brindisi (domenica 14 ottobre) e Barletta, Lecce e Monopoli (domenica 21 ottobre) l’allestimento di un vero e proprio reparto ospedaliero in miniatura (quest’anno l’appuntamento si chiama infatti “Nonno ascoltami! – L’Ospedale in piazza”) dedicato allo screening delle malattie dell’udito per il contrasto della sordità e per la promozione di una nuova cultura della prevenzione e della salute uditiva dei cittadini.
L’edizione 2018 ha un testimonial pugliese, l’attore Lino Banfi con lo slogan “Avete afferrèto?”, protagonista di uno spot dedicato ai più giovani che mettono a rischio il proprio udito anche con l’uso indiscriminato di cuffiette per musica ad alto volume. (link a https://www.youtube.com/watch?list=PLEJ-P2eR57AZkdHZWOtj1-gSDwxuwYJdd&time_continue=1&v=Xr6Mz2TIR9U)
Sul sito http://www.nonnoascoltami.it invece ci sono tutti i particolari della campagna a livello nazionale e pugliese che coinvolge 33 piazze in 16 regioni (la Puglia è tra le prime), con 150 medici e 300 tecnici, per 15.000 controlli lo scorso anno e numerosi partner tecnici.
Prevenzione è la parola d’ordine, rivolta alla protezione dal volume delle cuffiette musicali, dall’inquinamento acustico e dai rumori sul posto di lavoro.
“Ci siamo orami affezionati a questa iniziativa – ha spiegato il direttore generale dell’Aress Puglia, Giovanni Gorgoni, presente oggi in rappresentanza della Regione – che non è più episodica, ma torna tutti gli autunni, in tutte le piazze d’Italia. E’ una iniziativa di prevenzione primaria a vantaggio delle persone più anziane che magari non pensano al proprio udito e hanno altro di cui preoccuparsi e non sanno che si tratta di problemi facilmente risolvibili. E speriamo che ci sia l’aiuto di qualche nipotino che porta il nonno in piazza e gli fa fare lo screening. L’obiettivo del servizio sanitario regionale è favorire l’inclusione e l’integrazione perché i limiti acustici sono tra quelli che tengono fuori i soggetti più fragili dalla realtà in cui si è cresciuti, rendendo difficile viverla nella quotidianità. L’anno scorso ho portato anche mia mamma a fare il controllo, perche a certi deficit da tenere sotto controllo andiamo incontro tutti per questioni di età”.