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A Bari partono i “cantieri di cittadinanza 2.0”: 500 tirocini a 400 euro al mese. Il Comune: “Già 340 aziende pronte per i colloqui”

Pubblicato da: redazione | Mer, 26 Settembre 2018 - 06:30

Su proposta dell’assessora Paola Romano, la giunta ha approvato la delibera relativa ai “Cantieri di Cittadinanza 2.0 – Interventi e azioni per il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze per il mercato del Lavoro”, la misura promossa dall’assessorato comunale alle Politiche attive del Lavoro nell’ambito del progetto PON Inclusione. La sfida è quella di dare alle persone con reddito inferiore ai 6 mila euro, a prescindere dall’età e beneficiarie del Rei, un’occasione di inclusione sociale e lavorativa che permetta loro di affrancarsi  dalla condizione di povertà.

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L’intervento, finanziato con € 1.300.000, consentirà l’attivazione di 500 tirocini lavorativi semestrali retribuiti 400 euro al mese destinati ad altrettanti beneficiari del Rei in aggiunta alle agevolazioni della carta rei.

“Da anni il Comune di Bari ha scelto di investire in misure di attivazione lavorativa e inclusione sociale con la prospettiva non solo di garantire un sostegno al reddito ma di offrire a ciascuno dei partecipanti la possibilità di misurarsi con il mondo del lavoro. Questo nonostante le norme in materia di contrasto alla povertà e sostegno del reddito cambino continuamente – commenta Paola Romano -. Abbiamo già 340 aziende pronte ad attivare colloqui ed esperienze di formazione e lavoro quindi, a breve, contiamo di far partire l’incrocio tra domanda e offerta. Questa volta, inoltre, grazie alla professionalità del personale di Porta Futuro, daremo ai cittadini che inizieranno questo percorso uno strumento in più: prima di partecipare alle selezioni con l’azienda, i beneficiari della misura avranno la possibilità di seguire un breve laboratorio sperimentale, con attività informative e formative, percorsi di autoconsapevolezza e di rafforzamento delle competenze di base, al termine del quale ci auguriamo possano essere più preparati per affrontare il colloquio e il percorso di tirocinio. In questi anni, infatti, abbiamo compreso quanto sia importante accompagnare le persone nella ricerca di un’occupazione, perché soprattutto le persone più adulte che da tempo sono tagliate fuori dal mondo del lavoro hanno bisogno di un punto di riferimento per rafforzare le conoscenze e competenze necessarie ad affrontare con la giusta motivazione un delicato percorso di reinserimento sociale e lavorativo”.

Solo coloro che avranno terminato il percorso laboratoriale, della durata di 15 giorni, potranno sostenere i colloqui con le aziende accreditate alla misura. “Siamo tra le prime città d’Italia ad aver dato ai beneficiari del Rei, destinatari di progetti personalizzati individuati con i responsabili delle equipe multidisciplinari, la possibilità di un processo integrato di attivazione lavorativa: già nei prossimi giorni  – conclude Romano – tutte le persone ammesse saranno contattate per partecipare ai laboratori in programma negli spazi di Porta Futuro. Entro la fine dell’anno contiamo di avviare i primi tirocini in azienda. In questi giorni, sempre a Porta Futuro, si stanno tenendo i primi colloqui della misura Ba 29, tra i ragazzi di età inferiore ai 29 anni e le aziende iscritte alla misura. Era importante per noi cercare di dare una risposta completa alla questione occupazionale, nel limite delle nostre competenze, per dare una possibilità di lavoro ad almeno un componente per famiglia”.

Attraverso le attività e i servizi di Porta futuro, i  “Cantieri di cittadinanza 2.0″ mirano a:

  • potenziare le strategie di accompagnamento all’inclusione occupazionale. Un processo costante di presa in carico che, per avere successo, non deve solo dare risposte a domande di lavoro ma deve anche innescare processi autonomia e di consapevolezza contribuendo a far rivedere il proprio sistema di attribuzione di senso, rispetto ad alcune condizioni ed ostacoli, ma anche stigmi e pregiudizi di natura culturale;
  • accompagnare i beneficiari del Rei ad acquisire o a potenziare le competenze di base, a riconoscere gli elementi fondativi della propria occupabilità, a calarli efficacemente nel sistema produttivo del territorio di riferimento caratterizzato da fabbisogni di figure professionali competenti e allineate ai cambiamenti in corso;
  • superare la vulnerabilità che contraddistingue i beneficiari del Rei che, seppur identificata con la condizione di povertà, di fatto si compone di varie situazioni attinenti all’esclusione sociale declinata in diverse dimensioni (carenze abitative, nella funzione genitoriale; problematiche di salute e/o dipendenza, ecc.) attraverso la valorizzazione dell’elemento motivazionale che supporta trasversalmente la partecipazione al percorso di attivazione “Cantieri di cittadinanza 2.0″.

Al momento i numeri del progetto REI – Reddito di inclusione – sono:

  • 2400 cittadini beneficiari
  • 1240 tirocini da attivare su 340 aziende del territorio.
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