Sul Tribunale penale a rischio crollo è scontro tra il ministro della Giustizia. Alfonso Bonafede, e il sindaco di Bari, Antonio Decaro: dopo la proroga di 4 mesi allo sgombero del palagiustizia concessa dal Comune per evitare che la Procura si ritrovi senza una sede, i due protagonisti della vicenda si sono lanciati accuse reciproche.
“Il sindaco di Bari – dice Bonafede – è stato un irresponsabile ad adottare una proroga allo sgombero di un edificio a rischio senza chiarire se lo considera nuovamente agibile o meno. È finito il tempo di chi adotta gli atti disinteressandosi delle persone, salvo poi presentarsi ai funerali o in ospedale quando accadono le tragedie. Sono veramente stufo di chi agisce solo per buttarla in caciara politica. Siamo perfettamente consci delle difficoltà, ma magistrati e assistenti giudiziari che ancora sono nell’immobile di via Nazariantz non devono stare un minuto oltre quanto stabilito dalla Conferenza dei servizi dello scorso 30 luglio, alle cui decisioni il ministero si sta attenendo- Per noi la sicurezza viene prima di tutto e il nostro scopo – aggiunge il ministro Bonafede – è tutelare lavoratori e lavoratrici che ancora operano in un immobile che due diverse perizie sostengono essere a rischio crollo senza alcun segnale di preavviso”.
“Sono venuto a Bari, ho trovato una situazione intollerabile in cui la giustizia – evidenzia il ministro – veniva amministrata nelle tende. Col governo abbiamo adottato un provvedimento per eliminare questa situazione indecente. Abbiamo profuso il massimo sforzo e, in questa settimana, alla fine degli accertamenti, adotteremo la soluzione-ponte, mentre i due edifici di via Brigata Regina e Modugno rappresentano una via assolutamente provvisoria. Il ministero continua a lavorare, le chiacchiere le lasciamo ai politicanti”.
Altrettanto dura la replica di Decaro: “In attesa dei fatti, il ministro continua a regalarci parole. L’ultima è “irresponsabile”, indirizzata al sottoscritto. Una parola tecnicamente sbagliata, visto che qui l’unico che si sta prendendo responsabilità, anche al di fuori delle proprie competenze, sono io. E lo sto facendo perché sono abituato a risolvere i problemi, non a fare campagna elettorale permanente. Sì perché siamo in attesa che finalmente il ministro si prenda le sue responsabilità e indichi un luogo idoneo a ospitare la giustizia penale. La competenza – prosegue – sulla collocazione del personale della giustizia è del Ministero, che è titolare della funzione dell’edilizia giudiziaria. Se il ministro ritiene che non vi siano le condizioni di sicurezza – dice Decaro – domani può mettere per strada i magistrati che lavorano nel tribunale di via Nazariantz, perché ho capito che la strada l’unico posto dove possono andare. E se ritiene che non vi siano le condizioni di sicurezza, l’irresponsabile è lui che li ha tenuti fino a stasera in quel palazzo”.